Mittwoch, 11. Mai 2016 10:20

Alpenkonvention/Convenzione delle Alpi - Anfrage/domanda verdi-grüne-vërc

Von wegen Klimaland!
Der Flughafen auf dem Prüfstand der Alpenkonvention

Seit Beginn der Debatte über die Flughafenerweiterung wird immer wieder die Alpenkonvention ins Feld geführt. UmweltschützerInnen weisen, vollkommen zu Recht und meist ungehört, darauf hin, dass dieser völkerrechtliche Vertrag im Verkehrsprotokoll keinen weiteren Ausbau von Flughäfen vorsieht. Aus diesem Zweifel heraus hat die grüne Landtagsfraktion die CIPRA Österreich um ein Gutachten hierzu gebeten. Es wurde uns von der Rechtsservicestelle der Internationalen Alpenschutzkommission am Montag, 8. Mai vorgelegt.

CIPRA Österreich hält darin zusammenfassend fest, dass „die Gesamtwirkung des beabsichtigten Ausbaues des Flughafens jedenfalls in einem starken Spannungsverhältnis zu den Zielsetzungen des Verkehrsprotokolls zu stehen [scheint].“

Weitere wichtige Erkenntnisse des Gutachtens bestätigen die Zweifel der GegnerInnen des Flughafenausbaus in diversen Punkten:
1.Der Anstieg des Luftverkehrs widerspricht den grundlegenden Zielen des Verkehrsprotokolls, Schadstoffemissionen zu verringern und den Transport auf die Schiene zu verlagern.
2.Nach Artikel 12 des Verkehrsprotokolls der Alpenkonvention handelt es sich bei der Flughafenvergrößerung aufgrund der Intensivierung der Umweltbelastungen einschließlich des Fluglärms um einen „erheblichen“ Ausbau. Ein solcher muss vermieden oder begrenzt werden, indem umweltfreundlichere Alternativen sorgsam abgewogen werden.
3.Denkbare Alternativen müssen sorgfältig analysiert werden - genauso wie auch die Flughafenvergrößerung bewertet wurde. Zuerst ist die Möglichkeit zu prüfen, die Zugverbindungen zu bereits bestehenden Flughäfen in der Nähe auszubauen. Die Mobilität muss durch den Ausbau der öffentlichen Verkehrsmittel verbessert werden. Diese Maßnahmen stehen laut CIPRA vor einem „erheblichen“ Flughafenausbau!
4.Der Landesgesetzentwurf und der Entwicklungsplan lassen Umwelt- und Gesundheitsschutz außer Acht. Diese müssten jedoch laut dem Verkehrsprotokoll berücksichtigt werden. Wegen eventueller Gesundheitsrisiken und aus Sicherheitsgründen, die auch der besonderen Topographie geschuldet sind, ist es notwendig, das Vorsorgeprinzip anzuwenden.
5.Das Verkehrsprotokoll verlangt für Infrastrukturprojekte erheblichen Ausmaßes „Zweckmäßigkeitsprüfungen“, „Umweltverträglichkeitsprüfungen“ und „Risikoanalysen“. Diese müssen VOR der Bewilligung des Projektes durchgeführt werden. All diese Kontrollen stehen momentan noch aus.
6.Im Verkehrsprotokoll gilt das „Verursacherprinzip“ und somit die volle Einrechnung der externen Kosten. Daher müssen alle Kosten, von den Umweltkosten bis hin zu den ökonomischen Kosten (auch für Private und die umliegende Wirtschaft), denjenigen angelastet werden, die die Infrastruktur nutzen.
7.Die Nachbarstaaten müssen laut Alpenkonvention über solche Projekte informiert werden, um allfällige Auswirkungen auf ihrem Staatsgebiet bewerten zu können. Im Fall des Bozner Flughafens wurden Österreich und Deutschland nicht informiert.
8.Der Flughafenausbau ist auch aus Sicht des Tourismusprotokolls der Alpenkonvention kritisch zu bewerten. Das Protokoll tritt für nachhaltigen Tourismus ein. Der Anstieg von KurzurlauberInnen widerspricht diesem Ziel.

All diese Bewertungen sucht man sowohl im Landesgesetzentwurf als auch im Entwicklungskonzept vergeblich. “Wirtschaftlichkeit” hat bei den Zielsetzungen Vorrang vor dem Schutz des Alpenraums.

Zur Erinnerung: Die Alpenkonvention ist ein internationaler Vertrag, der umfassende Schutzmaßnahmen für den Alpenraum vorsieht. Sie schafft die Voraussetzungen für eine nachhaltige Entwicklung für viele Gebiete und hat in den Staaten, die ihn ratifiziert haben, Rechtsgültigkeit. In Italien ist das Verkehrsprotokoll am 7. Mai 2013 in Kraft getreten. Die Bestimmungen der Alpenkonvention gelten auch für Südtirol.

Wir fordern daher die Landesregierung auf, die im Verkehrsprotokoll genannten Auflagen bei der Umweltverträglichkeitsprüfung zu berücksichtigen. Die Ratifizierung des Ergebnisses der Volksbefragung vom 12. Juni muss auf diese Zeiterfordernisse abgestimmt werden.
Besser wäre natürlich gewesen, von Anfang an in vollem Einklang mit der Alpenkonvention zu agieren. Die gelebte Anerkennung dieses grandiosen Werkzeugs zum Schutz des Alpenraums und seiner BewohnerInnen stünde dem Klimaland Südtirol wohl zu Gesichte.

 

Bozen, 10.05.2016                                                                          
Grüne Fraktion im Südtiroler Landtag

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Che “Klimaland”?
L’ampliamento dell’aeroporto sotto la lente della Convenzione delle Alpi


Da quando è cominciata la discussione sul progetto di ampliamento dell’aeroporto è stata ripetutamente citata la Convenzione delle Alpi. Le persone critiche verso questo progetto si sono chieste giustamente se questo trattato internazionale consenta o meno l’ulteriore ampliamento dell’aeroporto. Partendo da questo dubbio, il Gruppo Verde in Consiglio provinciale ha chiesto un parere in merito alla CIPRA Austria. Lunedì 8 maggio il “servizio giuridico” della CIPRA ci ha consegnato il proprio parere scritto.

In sintesi, la CIPRA afferma che: “L’impatto complessivo del progetto per l’ampliamento dell’aeroporto appare in ogni caso in forte attrito (in einem starken Spannungsverhältnis) con gli obiettivi del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi”.

 

Atri punti confermano i dubbi dei critici dell’ampliamento dell’aeroporto:
1.Il potenziamento del trasporto aereo è in contraddizione con il principale obiettivo del Protocollo trasporti di diminuire le emissioni dannose e di spostare i trasporti su rotaia.
2.In base all’articolo 12 del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, il potenziamento dell’aeroporto di Bolzano va considerato “significativo” per l’aumento dell’impatto ambientale e acustico e rientra tra quegli interventi che vanno possibilmente evitati o limitati, valutando con attenzione se esistano alternative più ecocompatibili.
3.Le possibili alternative devono essere analizzate con la stessa accuratezza con cui è stato valutato l’ampliamento dell’aeroporto. Va valutata in primo luogo la possibilità di potenziare i collegamenti via treno con gli aeroporti già esistenti nelle vicinanze e più in generale le possibilità di migliorare la mobilità attraverso il potenziamento del sistema di trasporto pubblico. Questi interventi devono avere la priorità su ogni “significativo ampliamento” dell’aeroporto.
4.Nella legge provinciale, così come nel piano di sviluppo, non vengono presi in considerazione gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente e della salute, come invece previsto dal Protocollo trasporti. Contro possibili rischi per salute e sicurezza, vista anche la posizione topografica particolare, occorre applicare il criterio di precauzione, che impone di intervenire anche in caso di remota possibilità di rischio.
5.Per progetti infrastrutturali di questo rilievo, il Protocollo trasporti prevede l’obbligo di “verifiche di opportunità”, “valutazioni d’impatto ambientale” e “analisi dei rischi” da effettuale PRIMA dell’approvazione del progetto. Tutte queste verifiche ancora oggi mancano.
6.Nel Protocollo trasporti valgono i principi della “internalizzazione dei costi” e del “chi inquina paga”: dunque vanno verificati tutti i costi, da quelli ambientali ai danni economici (anche per i privati e l’economia del territorio circostante) e vanno messi a carico di chi usa l’infrastruttura.
7.Gli Stati confinanti devono essere consultati su simili progetti per i possibili effetti sul loro territorio, in questo caso Austria e Germania; cosa che non è stata fatta.
8.L’ampliamento dell’aeroporto mette a dura prova anche il rispetto del “Protocollo sul turismo” della Convenzione, che impegna a un turismo sostenibile. Un aumento di turisti di sempre più breve permanenza contrasta con tale obiettivo.
Tutte queste valutazioni mancano sia nella legge sull’aeroporto, sia nel “progetto di sviluppo”, che partono unicamente dall’esigenza di “far funzionare” economicamente la struttura.

La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale entrato nella legislazione dei singoli Stati che l’hanno ratificato. In Italia il protocollo trasporti è entrato in vigore il 7 maggio 2013. Il rispetto di impegni e obiettivi della Convenzione delle Alpi riguarda anche la Provincia di Bolzano, in quanto parte di uno Stato firmatario e dell’Unione europea.
Per questo, chiediamo alla Giunta Provinciale di integrare le valutazioni richieste dal Protocollo Trasporti nella futura Valutazione di Impatto Ambientale e di tenere conto di tutto questo anche nelle procedure previste dopo la consultazione popolare del 12 giugno.
Invero sarebbe stato molto meglio agire fin dall’inizio nel pieno rispetto della Convenzione delle Alpi. Solo attraverso la quotidiana applicazione dei principi di questo fondamentale trattato per la tutela dell’area alpina e di chi ci abita, l’Alto Adige potrà meritarsi davvero il titolo di “Regione del clima”.


Bolzano, 10.05.2016
Gruppo Verde in Consiglio provinciale

 

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