Montag, 17. Juli 2023 07:16

UWverbände - PM Naturdenkmal Steinerne Stadt CS Monumento naturale Città dei Sassi

Gemeinsame Pressemitteilung des CAI Alto Adige, des AVS, des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz, des Heimatpflegeverbands, von Nosc Cunfin, Mountain Wilderness und der Sektion Bozen des CAI zur Verschandelung der Steinernen Stadt.

Naturdenkmal Steinerne Stadt: Umweltverbände reichen Beschwerde gegen Verunstaltung ein

Die Steinerne Stadt ist ein Naturdenkmal in der Nähe des Sellajochs, am Fuße des Langkofels, das sich durch das Vorhandensein großer Dolomitblöcke auszeichnet, welche die grünen Wiesen umhüllen und einen einzigartigen Landschaftskontext schaffen, der von einer besonderen und zarten einheimischen Flora geschmückt wird. Vor kurzem hat die Gesellschaft Piz Sella Spa, welche einige der Aufstiegsanlagen in diesem Gebiet betreibt, ein Projekt zur Verbreiterung an zwei Stellen der Skipiste, welche teilweise die Steinerne Stadt berührt, vorgelegt. Dies um die Durchfahrt von modernen Pistenfahrzeugen zu ermöglichen. (testo ital. sottostante)

Das Projekt, das auch von der Provinz genehmigt wurde, sah die Verbreiterung der Piste um etwa einen halben Meter in nur zwei Abschnitten mit einer Gesamtlänge von 48 m auf einem Grundstück vor, das demselben Unternehmen gehört. Die durchgeführten Arbeiten, die anscheinend immer noch im Gange sind, weichen leider stark von dem genehmigten Projekt ab, denn es handelt sich um eine Gesamtlänge von 255 m und 14 verschiedenen Eingriffspunkten, welche auch in die angrenzenden Privatgrundstücke reichen, dessen Besitzer nie kontaktiert wurde. Mehrere Felsblöcke, die für dieses Naturerbe charakteristisch sind, wurden teilweise abgerissen und vollständig entfernt, die Grasschichten wurden entfernt und verschiedenes Material umgelagert. Der Weg, der sich früher in die Landschaft einfügte und an den Felsen und Pflanzen vorbeiführte, wurde nun verbreitert und begradigt, wodurch dieser herrliche Ort verunstaltet wurde.

Wie ist es möglich, dass eine Privatperson ein Naturdenkmal, ein Allgemeingut, unwiederbringlich zerstören kann, ohne dass jemand eingreift und die Arbeiten stoppt? Warum werden die Arbeiten, die im Widerspruch zu dem genehmigten Projekt stehen, nicht sofort gestoppt und angefochten? Es ist traurig, wie im Namen der wirtschaftlichen Entwicklung und des Skisports allgemeine Güter zerstört werden. Und es ist noch beunruhigender, dass es die Umweltverbände sind, die den Fall den Behörden melden müssen und damit eine Rolle übernehmen, die ihnen eindeutig nicht zusteht. Genau das ist geschehen: Am Freitag, den 14. Juli, haben CAI Südtirol, der AVS, der Dachverband für Natur- und Umweltschutz, der Heimatpflegeverband, Nosc Cunfin, Mountain Wilderness und die CAI Sektion Bozen eine Beschwerde bei der Gemeinde Wolkenstein, dem Amt für Landschaftsplanung der Provinz, dem Forstinspektorat Brixen, der Staatsanwaltschaft Bozen und den Carabinieri in Wolkenstein eingereicht. In dieser Anzeige werden die Diskrepanzen zwischen den Arbeiten und dem genehmigten Projekt mit einer detaillierten Fotodokumentation beschrieben.

In unserer Provinz sind wir Zeugen einer zunehmenden Aggression gegen die Berge. In Wirklichkeit wird das Gleichgewicht zwischen Mensch und Natur gestört: die Monokultur des Skisports, der Massentourismus, der immer intensivere Autoverkehr in den sensiblen Hochgebirgslandschaften und der Flächenverbrauch sind sinnbildliche Ausdrucksformen einer völlig unausgewogenen Kultur, die eine grenzenlose Ausbeutung des Bodens vorsieht. Dieses Thema wird auch am 3. August auf der von den örtlichen und überregionalen Bergsteiger- und Umweltverbänden organisierten Pressekonferenz am Sellajoch zur Sprache kommen. Ziel ist es, einen Dialog in Gang zu setzen, um das Bewusstsein für dieses Problem zu schärfen und einen Wandel hin zu einem ausgewogeneren Verhältnis zwischen dem Menschen, seinen Aktivitäten und der Natur wiederherzustellen.

============

Comunicato stampa congiunto di CAI Alto Adige, Alpenverein, Federazione Ambientalisti Alto Adige, Heimatpflegeverband, Nosc Cunfin, Mountain Wilderness e CAI sezione di Bolzano sul deturpamento della Città dei Sassi.

Monumento naturale Città dei Sassi: esposto per deturpamento

La Città dei Sassi è un monumento naturale vicino al passo Sella, ai piedi del Sassolungo, caratterizzata dalla presenza di grandi blocchi di dolomia, che ammantano i prati verdi, creando un contesto paesaggistico unico e decorato da una particolare e delicata flora autoctona. Recentemente la società Piz Sella Spa, che gestisce alcuni degli impianti di risalita in quest’area, ha presentato un progetto per allargare in due punti la pista da sci che in parte tocca la Città dei Sassi; questo per permettere il passaggio di mezzi battipista di ultima generazione.

Il progetto approvato anche dalla provincia prevedeva l’allargamento di circa mezzo metro in due soli tratti, lunghi complessivamente 48 m su terreno di proprietà della stessa Società. I lavori realizzati sembrano ancora in corso, purtroppo risultano molto difformi rispetto al progetto autorizzato, hanno infatti interessato un tratto lungo complessivamente 255 m e 14 punti differenti di intervento, anche su terreni di privati che non sono mai stati interpellati. Sono stati demoliti parzialmente e rimossi completamente diversi massi che caratterizzano questo patrimonio naturale, asportato zolle erbose e movimentato diverso materiale. Il tracciato, che prima si adattava al paesaggio e alla presenza dei sassi e delle piante, lambendoli, ora è stato allargato e raddrizzato deturpando questo luogo magnifico.

Com’è possibile che un privato riesca a rovinare irrimediabilmente un monumento naturale, patrimonio di tutti, senza che nessuno intervenga per fermare i lavori? Perché degli interventi eseguiti in difformità dal progetto autorizzato non vengono immediatamente fermati e contestati?  È veramente triste osservare che in nome dello sviluppo economico e sciistico vengano rovinati beni comuni. Ed è ancora più sconcertante che siano le associazioni ambientaliste a dover segnalare il caso alle autorità, assumendo un ruolo che evidentemente non dovrebbero avere. Questo è proprio ciò che è successo: CAI Alto Adige, AVS, Federazione Ambientalisti Alto Adige, Heimatpflegeverband, Nosc Cunfin, Mountain Wilderness e CAI sezione di Bolzano, venerdì 14 luglio hanno presentato un esposto al Comune di Selva, all’Ufficio pianificazione paesaggistica della provincia, all’Ispettorato forestale di Bressanone, alla Procura della Repubblica di Bolzano e ai Carabinieri di Selva. In questa denuncia vengono descritte con una foto documentazione dettagliata le difformità dei lavori rispetto al progetto autorizzato.

Nella nostra provincia si sta assistendo a una aggressione alla montagna sempre più marcata. In pratica si sta portando l’equilibrio fra uomo e natura a una rottura: la monocoltura dello sci, il turismo di massa, il traffico veicolare sempre più intenso in ambienti delicati di alta montagna, il consumo di suolo, sono manifestazioni emblematiche di una cultura completamente sbilanciata, che propone lo sfruttamento del territorio senza limiti. Di questo tema si parlerà anche il 3 agosto prossimo nella conferenza stampa organizzata a Passo Sella dalle associazioni alpinistiche e ambientaliste locali, e d’oltralpe. L’obiettivo è quello di iniziare un dialogo per costruire una consapevolezza di questo problema ed avviare il cambiamento verso la ricostruzione di un rapporto più equilibrato fra l’uomo, le sue attività e la natura.

Schon gelesen?

nsb012023 Umwelt

Dranbleiben

Bleiben Sie immer auf dem Laufenden und abonnieren Sie unseren RSS-Feed:

rss

Archiv Presse