Freitag, 26. Januar 2024 16:32

DVN+AVS+HPV - PK Klare Ansage an die neue Landesregierung CS Chiaro messaggio alla nuova Giunta provinciale

Gemeinsame Pressekonferenz von Alpenverein Südtirol, Dachverband für Natur und Umweltschutz und Heimatpflegeverband Südtirol

Klare Ansage an die neue Landesregierung:
Umwelt- und Landschaftsschutz sind nicht verhandelbar

Bei einer gemeinsamen Pressekonferenz in Bozen am 26. Januar haben die Umweltverbände ihre Forderungen an die neue Landesregierung in Südtirol deutlich gemacht. Alpenverein Südtirol, Dachverband für Natur- und Umweltschutz sowie der Heimatpflegeverband vermissen im Regierungsprogramm ein starkes Bekenntnis zum Klima- und Landschaftsschutz und betonten die Dringlichkeit, den Umwelt-, Landschafts- und Ressourcenschutz als zentrales Element in allen politischen Entscheidungen zu berücksichtigen: „Die kommende ist keine beliebige Legislaturperiode, sondern entscheidend für die Zukunft unseres Landes.“ (testo ital. sottostante)

Bis 2040 soll Südtirol klimaneutral werden, so steht es im Klimaplan, der viele ambitionierte Ziele setzt, die Wege dorthin aber noch weithin offenlässt. Damit der Klimaplan keine leere Hülse bleibt, muss in den kommenden Jahren intensiv an der konkreten Umsetzung der im Klimaplan definierten Ziele gearbeitet werden. An diesem Prozess wolle man aktiv mitarbeiten, unterstrich Alpenvereinspräsident Georg Simeoni in Vertretung der Umweltverbände bei der heutigen Pressekonferenz. Das bisher vorgelegte Programm der neuen Landesregierung hinterlassen bei Heimatpflegeverband, Dachverband für Natur- und Umweltschutz und Alpenverein die Sorge, „dass wir uns beim Naturschutz auf Stillstand einstellen müssen.“

Wir brauchen ein Klimaschutzgesetz
Daher forderten die Umweltverbände mit Nachdruck: „Es braucht ein Klimaschutzgesetz, das den Klimaplan eine rechtliche Verbindlichkeit verleiht und politisches Handeln an Klimaverträglichkeit bindet,“ so Josef Oberhofer, Präsident des Dachverbandes für Natur- und Umweltschutz, in seiner Rede. Außerdem müssten wissenschaftliche Gutachten von Fachkommissionen wie dem Umweltbeirat und bestehende Umweltschutzgesetze uneingeschränkte Gültigkeit besitzen. „Wir können es uns nicht mehr leisten, dass der Natur- und Landschaftsschutz zugunsten einer kurzfristigen Wirtschaftlichkeit hintangestellt wird,“ betonte die Obfrau des Heimatpflegeverbandes Claudia Plaikner. „Umwelt- und Landschaftsschutz sind nicht verhandelbar.“

Mehr Schutz für den alpinen Raum
Ein besonderes Augenmerk legten die Sprecher auf die Notwendigkeit, öffentliche Fördermaßnahmen an strenge Klimaschutzkriterien zu koppeln. Dies betrifft insbesondere Projekte, die erhebliche Auswirkungen auf die Landschaft und den Ressourcenverbrauch haben. Da müsse in Zukunft noch genauer hingeschaut werden. „Besonders der alpine Raum verdient mehr Respekt,“ forderte Simeoni. „Wir wünschen uns eine klare Positionierung gegen Erschließungsprojekte wie Almzufahrten, Speicherbecken, Skiverbindungen und Neuerschließungen und fordern die Ausweisung von weiteren Schutzgebieten wie der Langkofelgruppe mit den Cunfinböden.“

Mehr Ortsbildschutz und mehr leistbares Wohnen
Diese Schutzzonen sollten weit über die Bergwelt hinausreichen und auch die gewachsene Kultur- und Naturlandschaft betreffen. Die Bereiche Landschafts-, Ortsbild- und Denkmalpflege brauchen mehr Ressourcen, größeren politischen Rückhalt und öffentliche Wertschätzung gerade angesichts der wachsenden Bodennutzung und boomenden Bautätigkeit. Wenn im Regierungsprogramm von einem „großangelegten öffentlichen Wohnbauprogramm“ die Rede ist, so die Heimatpflegeobfrau Plaikner, „sorgt das für weitere Bodenversiegelung und zielt am eigentlichen Problem in puncto leistbares Wohnen vorbei: den großen Leerstand, die hohen Immobilienpreise, die Attraktivität der touristischen Vermietung.“

Mengendeckelung bei Verkehr und Tourismus
Die Verkehrsproblematik sowie eine Deckelung für den Tourismus seien dringende Probleme, wo sich die Umweltverbände in der kommenden Legislatur mehr Einsatz erwarten. Josef Oberhofer dazu: „Auch, wenn niemand gerne unliebsame Entscheidungen trifft, es muss auch einmal am Mengengerüst angesetzt werden, um Ressourcen zu schonen und Landschaft, Mensch und Natur zu entlasten.“

Entscheidende Legislaturperiode für Umwelt- und Klimaschutz
Ein eindringlicher Appell ging daher an die Verantwortung der neuen Landesregierung und besonders an den designierten Landesrat für Raumordnung und Umweltschutz Peter Brunner: „Die kommende Legislatur wird zeigen, wie ernst es unseren Politikern mit der Sorge um unsere Zukunft ist und wie es um den Mut steht, weitsichtige Entscheidungen zu treffen. Ein Aussitzen der großen umweltpolitischen Herausforderungen ist jedenfalls keine Option.“

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Conferenza congiunta di Alpenverein Südtirol, Federazione Ambientalisti Alto Adige und Heimatpflegeverband Südtirol

Chiaro messaggio alla nuova Giunta provinciale:
La protezione dell'ambiente e la conservazione del paesaggio non sono temi sui quali scendere a compromessi.

In una conferenza stampa congiunta tenutasi a Bolzano il 26 gennaio, le associazioni ambientaliste hanno espresso chiaramente le loro richieste alla nuova Giunta provinciale dell'Alto Adige. L’Alpenverein Südtirol, la Federazione Ambientalisti e l’Heimatpflegeverband riscontrano nel programma di governo la mancanza di un deciso impegno per la protezione del clima e del paesaggio e hanno sottolineato come la protezione dell'ambiente, del paesaggio e delle risorse naturali debba essere un elemento fondamentale da prendere in considerazione in tutte le decisioni politiche: "Laprossima legislatura non è una legislatura qualsiasi, ma è cruciale per il futuro della nostra provincia.”

Che l'Alto Adige debba diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2040, è previsto dal Piano Clima provinciale, che fissa molti obiettivi ambiziosi, ma non indica ancora la strada per raggiungerli. Affinché gli obiettivi del Piano Clima non rimangano solo sulla carta, nei prossimi anni si dovrà lavorare intensamente alla loro concreta attuazione. Il Presidente di Alpenverein Georg Simeoni, in rappresentanza delle organizzazioni ambientaliste, ha sottolineato nella conferenza stampa di oggi la volontà di svolgere un ruolo attivo in questo processo. Il programma presentato finora dalla nuova giunta ha lasciato Heimatpflegeverband, Federazione Ambientalisti e Alpenverein piuttosto preoccupati dall’idea "di dover prepararsi a una fase di stasi in ambito di tutela della natura".

È necessaria una legge sulla protezione del clima
Le organizzazioni ambientaliste hanno quindi espresso con decisione: "È necessaria una legge sulla protezione del clima, che renda il piano climatico giuridicamente vincolante e che imponga all'azione politica la compatibilità climatica", ha affermato nel suo discorso Josef Oberhofer, presidente della Federazione Ambientalisti. Inoltre, le relazioni tecniche delle commissioni di esperti come il Comitato Ambientale e le leggi esistenti in materia di protezione ambientale devono avere piena validità. "Non possiamo più permetterci di mettere in secondo piano la conservazione della natura e del paesaggio a favore di una redditività a breve termine", ha sottolineato Claudia Plaikner, presidente di Heimatpflegeverband. "La protezione dell'ambiente e del paesaggio non sono temi sui quali scendere a compromessi”.

Più protezione per lo spazio alpino
I rappresentanti delle associazioni hanno posto particolare accento sulla necessità di subordinare le misure di finanziamento pubblico a severi criteri di protezione del clima. Questo vale in particolare per i progetti che hanno un impatto significativo sul paesaggio e sul consumo di risorse. In futuro sarà necessario un controllo ancora più attento. "In particolare che la regione alpina meriti più rispetto", ha chiesto Simeoni, "vorremmo vedere una chiara presa di posizione contro i progetti di urbanizzazione alpina come le strade di accesso agli alpeggi, i bacini di artificiali, i collegamenti sciistici e le nuove infrastrutture e chiediamo la designazione di ulteriori aree protette come il Gruppo del Sassolungo con i Plans de Cunfin".

Maggiore cura dell'aspetto urbano e più abitazioni a prezzi accessibili
Le zone di tutela dovrebbero estendersi ben oltre la regione alpina e interessare anche il paesaggio culturale tradizionale. Le aree di tutela del paesaggio, dell'aspetto urbano e dei beni culturali necessitano di maggiori risorse, di un maggiore sostegno politico e di un maggiore consenso da parte dell'opinione pubblica, soprattutto in considerazione del crescente sfruttamento del territorio e del boom dell'attività edilizia. Il programma di governo parla di "una campagna di edilizia pubblica su larga scala", illustra Plaikner, presidente di Heimatpflegeverband, "è ciò significa un'ulteriore impermeabilizzazione del suolo, obiettivo che va a mancare il vero problema in termini di alloggi a prezzi accessibili: l'alto tasso di alloggi sfitti, gli elevati prezzi degli immobili, l'interesse ad affittare solo turisticamente".

Limitazioni per traffico e turismo
Traffico e contingentamento del turismo sono questioni che vanno trattate urgentemente e per le quali le organizzazioni ambientaliste si aspettano un maggiore impegno nella prossima legislatura. Josef Oberhofer commenta: "Anche se a nessuno piace prendere decisioni scomode, è giunta l’ora di affrontare queste tematiche, per salvaguardare le risorse e gravare meno su paesaggio, abitanti e natura".

Legislatura decisiva per la tutela dell'ambiente e del clima
È stato quindi lanciato un appello accorato alla nuova Giunta provinciale e in particolare all’assessore all’urbanistica e all’ambiente, Peter Brunner: "La prossima legislatura rivelerà quanto seriamente i nostri politici siano preoccupati per il nostro futuro e quanto coraggio abbiano nel prendere decisioni lungimiranti. Non è certo accettabile rimanere inattivi di fronte alle grandi sfide della politica ambientale".

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