Mittwoch, 10. Mai 2023 06:41

DVN - PM Unterirdisches Bauen: ohne Umweltprüfung und durch die Hintertür | CS Volume interrato: la giunta non rispetta il piano clima

Medienmitteilung des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz zu den Änderungen am Landesgesetz Raum und Landschaft

Unterirdisches Bauen: ohne Umweltprüfung und durch die Hintertür

Im März wurde im Umweltvorbericht zum Landschaftsleitbild festgestellt, dass der Vorschlag der Landesregierung das unterirdische Bauen im Weidegebiet und alpinem Grünland sowie im landwirtschaftlichen Grün noch weiter auszubauen zu „erheblichen Umweltauswirkungen“ führen kann. Jetzt kommt dieselbe Bestimmung – etwas umgeschrieben und noch großzügiger – durch die Hintertür über die Änderungen am Gesetz für Raum und Landschaft. Der Dachverband für Natur- und Umweltschutz appelliert an den Landtag endlich für die Landschaft einzustehen. (testo ital. sottostante)

In den letzten 50 Jahren hat Südtirol immer weitere Baurechte im Grünen geschaffen. Das neue Landesgesetz für Raum und Landschaft sollte Abhilfe schaffen. Seit Inkrafttreten des Gesetzes 2020 wird es durch zahlreiche Änderungen ausgehöhlt. „Die Landesregierung droht dabei Südtirol in die Ära vor dem neuen Raumordnungsgesetz zu katapultieren“, so Josef Oberhofer, Präsident des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz. Jüngstes Beispiel: das unterirdische Bauen.

Der Reihe nach: Bei Verabschiedung des Gesetzes 2018 sollte die maximal zulässige Baumasse im landwirtschaftlichen Grün als „Gesamtbaumasse“ gelten, d.h. unter der Erde und oberirdisch durfte insgesamt bis zu 1.500 m3 Wohnvolumen für geschlossene Höfe und bis zu 1.000 m3 für andere Wohngebäude gebaut werden. Weil es sich um ein „all-inclusive“ handeln sollte, wurde zuvor die zulässige Baumasse für Wohnzwecke im Landwirtschaftsgebiet angehoben. Im Jahr 2020 kommt die Verordnung zum Bauwesen, womit im landwirtschaftlichen Grün, im Wald, auf der bestockten Wiese und Weide, im Weidegebiet und alpinem Grün die Möglichkeit geschaffen wird, doch neue unterirdische Kubatur zu schaffen: Die unterirdische Baumasse darf aber nicht mehr als 20 Prozent der oberirdischen ausmachen und explizit nur für Nebenzwecke (z.B. Keller oder Garage) genutzt werden.

Weil dieses Zugeständnis anscheinend immer noch nicht ausreicht, folgten im Spätherbst 2022 eine Reihe von Vorschlägen für neue Bestimmungen für zusätzliche Baurechte im Grün – nach dem Gießkannenprinzip. Während im Weidegbiet und alpinem Grün beim unterirdischen Bauen die überbaute Fläche des Gebäudes nicht überschritten werden darf, kann sich die unterirdische Baumasse im Landwirtschaftsgebiet „zusätzlich zur Errichtung derselben auf der überbauten Fläche des Gebäudes auf eine anschließende zweimal so große Fläche ausdehnen“. Vereinfacht gesagt: Unterhalb und neben dem Gebäude kann unbegrenzt in die Tiefe gebaut werden. Es soll also die Beschränkung von 20 Prozent aus dem Jahr 2020 fallen. Die so neu entstandenen Räume dürfen weiterhin nur für Nebenzwecke genutzt werden. Im März 2023 kommt die kalte Dusche für die Landesregierung: Der Umweltvorbericht zu den Änderungen am Landschaftsleitbild sieht genau für den angedachten Artikel zum unterirdischen Bauen die strategische Umweltprüfung (SUP) vor, weil „erhebliche Umweltauswirkungen“ zu erwarten sind. Aber eine SUP braucht Zeit. Und weil der Landtag diese Woche die Änderungen am Gesetz für Raum und Landschaft diskutiert und es für ein Gesetz keine SUP braucht, kommt der Vorschlag aus dem Landschaftsleitbild etwas umgeschrieben durch die Hintertür.

Im Gesetzgebungsausschuss wurde dieser Tage ein Passus eingeführt, der dem als problematisch bewerteten Artikel aus dem Landschaftsleidbild ähnelt, mit dem Unterschied, dass unterirdisches Volumen nun auch im Wald und auf der bestockten Wiese und Weide ermöglicht werden soll. Gestrichen wird zugleich die Vorgabe, dass die unterirdische Kubatur nur für Nebenzwecke möglich ist. Die neue unterirdische Baumasse kann damit auch für Hauptzwecke, wie z. B. das Wohnen, vorgesehen werden, wobei es der Kreativität der Planer*innen überlassen wird, die Beachtung der Hygienebestimmungen nachzuweisen. „Vom ursprünglichen Gedanken des Gesetzes, die Versiegelung des Bodens gerade auf Natur- und Agrarflächen einzuschränken, bleibt damit nichts mehr übrig“, so Madeleine Rohrer, Geschäftsführerin des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz.

Oberhofer und Rohrer appellieren an den Landtag diese Woche für den Schutz von Natur, Klima und Boden zu stimmen und damit diese Änderung durch die Hintertür aufgrund ihrer zu erwartenden „erhebliche Umweltauswirkungen“ abzulehnen. Schließlich sieht auch der Südtiroler Klimaplan vor, dass in den nächsten sieben Jahren die Nettoneuversiegelung halbiert werden muss. Und bis 2040 muss laut Klimaplan die Nettoneuversiegelung bei null liegen.

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Comunicato stampa della Federazione Ambientalisti Alto Adige sulle modifiche alla legge Territorio e Paesaggio

Volume interrato: la giunta non rispetta il piano clima

A marzo, il rapporto ambientale preliminare sulle linee guida natura e paesaggio affermava che la proposta della giunta provinciale di espandere ulteriormente i volumi interrati nei pascoli e nei prati alpini, nonché nel verde agricolo, avrebbe potuto portare a "impatti ambientali significativi". Ora la stessa disposizione - leggermente riscritta e ancora più generosa - sta entrando dalla porta di servizio attraverso gli emendamenti alla legge sul Territorio e Paesaggio. La Federazione Ambientalisti Alto Adige si appella al consiglio provinciale affinché si schieri finalmente a favore del paesaggio.

Negli ultimi 50 anni, l'Alto Adige ha creato sempre più diritti di costruzione nel paesaggio. La nuova legge provinciale territorio e paesaggio dovrebbe porre rimedio a questa situazione. Da quando la legge è entrata in vigore nel 2020, è stata minata da numerosi emendamenti. "Con ogni ulteriore modifica, la giunta provinciale rischia di catapultare l'Alto Adige nell'era precedente alla nuova legge urbanistica", afferma Josef Oberhofer, Presidente della Federazione. L'ultimo esempio: i volumi interrati.

Cosa è accaduto? Quando la legge è stata approvata nel 2018, il volume massimo consentito per l'edilizia nel verde agricolo doveva essere la volumetria complessiva, vale a dire che sottoterra e sopra terra si potevano costruire fino a 1.500 m3 di volume per i masi chiusi e fino a 1.000 m3 per gli altri edifici residenziali. Poiché doveva essere "onnicomprensiva", il volume consentito per scopi residenziali nella zona agricola è stata aumentata in anticipo. Nel 2020, è entrato in vigore il decreto sul regolamento in materia edilizia che ha reso possibile la creazione di nuove cubature interrate nel verde agricolo, nei boschi, nelle aree di pascolo e nel verde alpino: tuttavia, il volume interrato non può eccedere il 20 per cento della volumetria fuori terra dell’edificio esistente e può essere esplicitamente utilizzato solo per scopi accessori (ad esempio, cantina o garage).

Poiché a quanto pare questa possibilità non è ancora sufficiente, nel tardo autunno del 2022 è seguita una serie di proposte di nuove disposizioni per ulteriori diritti di costruzione nel verde: Mentre nell'area di pascolo e nel verde alpino, la costruzione interrata non può superare l'area edificata dell'edificio, nell'area agricola il volume interrato può “estendersi oltre la superficie coperta dell’edificio su una superficie adiacente della doppia estensione“. In termini semplificati: sotto e accanto all'edificio, la costruzione può essere illimitata in profondità e dunque la restrizione del 20% a partire dal 2020 è stata eliminata. Gli spazi appena creati potranno comunque essere utilizzati solo per scopi accessori. Nel marzo 2023 arriva la doccia fredda per la giunta provinciale: il rapporto ambientale preliminare sulle modifiche alla linea guida sul paesaggio e natura prevede una valutazione ambientale strategica (VAS) proprio per l'articolo previsto sui volumi interrati, perché si prevedono "impatti ambientali significativi". Ma una VAS richiede tempo. E poiché il consiglio provinciale sta discutendo questa settimana gli emendamenti alla Legge sul Territorio e il Paesaggio e non è necessaria una VAS per una legge, la proposta bocciata dal rapporto ambientale viene in qualche modo riscritta e fatta rientrare dalla porta di servizio.

Di fatto, nella commissione legislativa, è stato introdotto in questi giorni un passaggio simile all'articolo contenuto nelle linee guide sul paesaggio e natura che è stato considerato problematico dal rapporto preliminare ambientale. Però, paradossalmente, il volume interrato è consentito ora anche nelle foreste, nei prati e nei pascoli. In più, viene eliminata la clausola secondo cui la cubatura interrata è possibile solo per scopi accessori. Il nuovo volume interrato può quindi essere previsto anche per scopi come le abitazioni, lasciando alla creatività dei progettisti il compito di dimostrare il rispetto delle norme igieniche. "Non rimane nulla dell'idea originale della legge, che era quella di limitare l'impermeabilizzazione del suolo, soprattutto sui terreni naturali e agricoli", afferma Madeleine Rohrer, direttrice della Federazione.

Oberhofer e Rohrer si appellano al consiglio provinciale affinché questa settimana voti a favore della protezione della natura, del clima e del suolo e quindi respinga questo articolo a causa del suo previsto "notevole impatto ambientale" e reintrodotto per vie traverse. Dopotutto, il piano clima dell'Alto Adige prevede anche di dimezzare entro il 2030 e ad azzerare entro il 2040 il consumo netto di nuovi suoli.