Donnerstag, 11. Mai 2023 06:31

DVN - PM Das Ende der enkeltauglichen Gemeindeplanung CS La fine della pianificazione comunale sostenibile

Medienmitteilung des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz zur Aushöhlung des Südtiroler Klimaplans und des Landesmobilitätsplans durch die Änderungen am Gesetz für Raum und Landschaft

Das Ende der enkeltauglichen Gemeindeplanung

Die Landesregierung trägt diesen Donnerstag mit der Abstimmung über das Gesetz für Raum und Landschaft wohl das Gemeindeentwicklungsprogramm zu Grabe. Damit fallen auch die Konzepte für Mobilität, Tourismus und Klima. Der Dachverband für Natur- und Umweltschutz warnt vor einer Aushöhlung von Klimaplan und Landesmobilitätsplan und appelliert deshalb an den Landtag, das Gemeindeentwicklungsprogramm am Leben erhalten. (testo ital. sottostante)

Der Landtag stimmt diesen Donnerstag (11. Mai) über die Änderungen am Gesetz für Raum und Landschaft ab. Auf Vorschlag der Landesregierung soll die Frist gestrichen werden, innerhalb der die Gemeinden ihre Gemeindeentwicklungsprogramme abschließen müssen. Damit fällt auch die Frist für all jene Erhebungen und Pläne, die Teil dieser partizipativ zu erarbeitenden Strategien sind. Dazu zählen unter anderem ein Mobilitäts- und Erreichbarkeitskonzept sowie ein Tourismusentwicklungskonzept. „Gemeinden steht es damit frei, diese Pläne zu erstellen – oder eben auch nicht. Umweltorganisationen, aber auch Bürger*innen, verlieren mit dieser Gesetzesänderung die Möglichkeit die Gemeindeentwicklungspläne einzufordern“, so Josef Oberhofer, Präsident des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz. Denn ohne Abgabefrist, droht die Gemeindeplanung auf den Sankt Nimmerleinstag verschoben zu werden.

Damit nicht genug. „Die Landesregierung schwächt ihre wichtigsten Strategien für die nachhaltige Entwicklung: den Südtiroler Klimaplan, den neuen Landesmobilitätsplan und das Landestourismusentwicklungskonzept. Denn all diese Dokumente bauen ebenfalls auf die Gemeindeentwicklungsprogramme auf“, so Madeleine Rohrer, Geschäftsführerin.

Der erste Teil des Klimaplans sieht unter anderem vor, dass die Gemeinden innerhalb 2025 Strategien und Pläne zur Anpassung an die Folgen des Klimawandels erarbeiten und zwar als eigenes Kapitel im Zuge der Gemeindeentwicklungsplanung. Und im Entwurf des zweiten Teils, der im Juni genehmigt werden soll, heißt es: „Ausarbeitung der Mobilitäts- und Erreichbarkeitskonzepte im Zuge der Gemeindeentwicklungspläne und aufbauend auf den Schwerpunkten des Landesmobilitätsplanes“. Der Landesmobilitätsplan geht nämlich davon aus, dass 58 Prozent des PKW-Verkehrs außerhalb der Gemeinden stattfindet. Das Land aber kann nicht für die Gemeinden entscheiden, wie sie die übrigen 42 Prozent an Bewegungen handhaben, wie sie ihre Parkplätze bewirtschaften, wo Radwege gebaut werden und wie das Zufußgehen einladender und sicherer gemacht wird. Dazu sind eigene Pläne auf Gemeindeebene vorgesehen.

Das von der Landesregierung 2021 beschlossenen Landestourismusentwicklungskonzepts bringt es auf den Punkt: „Abstimmungsprozesse zwischen der Landes- und Gemeindeverwaltung sind von großer Wichtigkeit, um die Zielsetzungen und Leitlinien …auf Gemeindeebene auch umsetzbar zu machen. Es ist notwendig, dass die Umsetzung der tourismuspolitischen Zielsetzungen in den Gemeindeentwicklungskonzepten von Seiten des Landes kontrolliert wird“. Nicht einmal zwei Jahre später will die Landesregierung den Landtag beschließen lassen das Gemeindeentwicklungsprogramm zu Grabe zu tragen – und damit auch den so wichtigen Abstimmungsprozess.

„Die Landesregierung entbindet jetzt mit der Streichung der Frist für das Gemeindeentwicklungsprogramm die Gemeinden von ihrer Pflicht eine ganzheitliche, enkeltaugliche und gemeinsam mit der Bevölkerung ausgearbeitete Vision auszuarbeiten und untergräbt zugleich die eigenen klimapolitischen Ziele“, so Oberhofer und Rohrer. „Südtirol erreicht die Klimaziele aber nur, wenn Land und Gemeinden Hand in Hand gehen“.


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Comunicato stampa della Federazione Ambientalisti Alto Adige sull'indebolimento del Piano Clima e del nuovo Piano provinciale della mobilità a causa delle modifiche alla legge territorio e paesaggio.

La fine della pianificazione comunale sostenibile

Questo giovedì, con le modifiche alla legge Territorio e Paesaggio, la giunta provinciale seppellirà il programma di sviluppo comunale. Questo significherà anche la fine di tante strategie comunali di mobilità, di turismo e per il clima comunale. La Federazione mette in guardia dal compromettere il piano climatico e il piano di mobilità provinciale e si appella quindi al consiglio provinciale affinché mantenga in vita il programma di sviluppo comunale.

Questo giovedì (11 maggio) il Consiglio provinciale voterà sugli emendamenti alla Legge Territorio e Paesaggio. Su proposta della giunta provinciale la scadenza entro la quale i Comuni devono completare i loro programmi di sviluppo comunale verrà cancellata. Ciò significa anche che verrà abbandonata la scadenza per tutti gli studi e i piani che fanno parte di queste strategie che devono essere sviluppate in modo partecipativo. Ciò include, tra l'altro, un concetto di mobilità e di accessibilità, nonché un concetto di sviluppo turistico. "I Comuni sono quindi liberi di elaborare questi programmi di sviluppo - oppure no. Con questo emendamento alla legge le organizzazioni ambientaliste, ma anche i cittadini, perdono la possibilità di chiedere a che punto siano i piani di sviluppo comunale", afferma Josef Oberhofer, Presidente della Federazione, né richiederne l’attuazione. Senza una scadenza per l'approvazione, la pianificazione comunale rischia di essere rimandata fino alla fine dei tempi.

E non è tutto. "La giunta provinciale sta indebolendo le sue stesse strategie per lo sviluppo sostenibile: il piano clima, il nuovo piano provinciale della mobilità e il concetto di sviluppo turistico provinciale. Perché tutti questi documenti si basano anche sui programmi di sviluppo comunale", afferma Madeleine Rohrer, direttrice.

La prima parte del piano clima prevede, tra le altre cose, che i Comuni sviluppino strategie e piani di adattamento alle conseguenze del cambiamento climatico entro il 2025, come proprio capitolo del programma di sviluppo. E nella bozza della seconda parte del piano clima, che dovrà essere approvata a giugno, si legge, invece, che l’elaborazione di concetti di mobilità e accessibilità nel corso dei piani di sviluppo comunali verrà effettuata sulla base delle priorità del nuovo Piano provinciale della mobilità. Il nuovo Piano provinciale della mobilità presuppone che il 58% del traffico automobilistico avvenga al di fuori dei Comuni. La Provincia, tuttavia, non può decidere per i Comuni come gestire il restante 42% dei movimenti in auto, come gestire i loro parcheggi, dove costruire piste ciclabili e come rendere più invitanti e sicuri gli spostamenti a piedi. Questo sarà fatto attraverso piani specifici a livello comunale.

Il concetto di sviluppo turistico provinciale adottato dalla giunta provinciale alla fine del 2021 dice in poche parole: i processi di coordinamento tra le amministrazioni provinciali e comunali sono di grande importanza per rendere gli obiettivi e le linee guida attuabili anche a livello comunale. È necessario che l'attuazione degli obiettivi della politica turistica nei concetti di sviluppo comunali sia controllata dalla Provincia. Meno di due anni dopo, la giunta provinciale vuole che il consiglio provinciale decida di seppellire il programma di sviluppo comunale - e con esso l'importantissimo processo di coordinamento.

"Annullando la scadenza per il programma di sviluppo comunale, la giunta provinciale sta sollevando i comuni dal dovere di elaborare una visione olistica adatta alle generazioni future e sviluppata insieme alla popolazione e, allo stesso tempo, sta minando i propri obiettivi di politica climatica", affermano Oberhofer e Rohrer. "L'Alto Adige raggiungerà i suoi obiettivi climatici solo se la Provincia e i Comuni lavoreranno fianco a fianco.

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