Dienstag, 17. Januar 2023 16:08

UWverbände - PM Private Seilbahn als öffentliches Verkehrsmittel? | CS Funivia privata o trasporto pubblico?

Gemeinsame Medienmitteilung von AVS, CAI, Dachverband für Natur- und Umweltschutz und Heimatpflegeverband Südtirol und Mountain Wilderness zur Seilbahn Tiers-Frommer Alm

Private Seilbahn als öffentliches Verkehrsmittel?

Im neuen Südtirolmobil-Fahrplan wird die umstrittene Seilbahn Tiers-Frommer Alm als Linie 188 geführt. Die privat geführte Seilbahn soll als öffentliches Verkehrsmittel vermittelt werden, um vermutlich die Beiträge in der Höhe von 75 Prozent zu rechtfertigen. Dabei muss eines klar sein: Aufstiegsanlagen in Skigebieten sind keine öffentlichen Verkehrsmittel! So entspricht auch die Bahn Tiers-Frommer Alm in den wesentlichen Punkten wie Preis und Zeitersparnis in keiner Weise einem öffentlichen Verkehrsmittel. Die Bürger werden aber durch die hohen Tarife und Beiträge zwei Mal ordentlich zur Kasse gebeten. (testo ital. sottostante)

Die „Cabrio-Seilbahn“ Tiers-Frommer Alm ist letzthin aufgrund von Bauvergehen in die Schlagzeilen gekommen, die von der Landesregierung im Anschluss saniert wurden. Kritik hat es von den Umweltverbänden auch gegeben, weil das Land 11 Millionen an Beiträgen zugesichert und damit Dreiviertel der Kosten der Bahn übernommen hat.
Nun ist im neuen Südtirolmobil-Fahrplan auch die privat geführte Seilbahn Tiers-Frommer Alm aufgelistet: Benutzbar mit dem Südtirol-Pass, zum stolzen Preis von bis zu 12,50 Euro pro Fahrt. Ein Blick in den Fahrplan der Linie 188 – so die Bezeichnung der Tierser Bahn im Südtirolmobil-Verbund – zeigt, woher der hohe Preis kommt: Er wird vom privaten Betreiber festgelegt.
Die Steuerzahler werden also zweimal zur Kassa gebeten: Einmal bei der Finanzierung der Bahn mit 75 Prozent Beiträgen und einmal bei der Nutzung der Bahn mit – im Verhältnis zum üblichen Tarifsystem – überhöhten Preisen.

Hohe Kosten und kein Zeitgewinn
Ein Vergleich mit den Tarifen der anderen Seilbahnen im Netz der öffentlichen Verkehrsmittel Südtirols und den entsprechenden Buslinien zeigt nämlich, dass die Seilbahn von Tiers zur Frommer Alm viel teurer ist als alle anderen. So kostet ein Ticket für die Rittner Seilbahn doppelt so viel wie die entsprechende Buslinie, während die Tierser Seilbahn fast viermal so viel kostet. Die Seilbahnen Vilpian-Mölten und Burgstall-Vöran kosten noch weniger, nämlich genau so viel wie der entsprechende Bus. Wer täglich mit der Rittner Seilbahn fährt, profitiert zudem von einem stark ermäßigten Tarif, denn Vielfahrer werden vom Südtirol-Pass-System belohnt. Für die Tierser Seilbahn gilt dieser Vielfahrerbonus allerdings nicht.
Dazu kommt noch, dass die Zeitersparnis mit der Seilbahn Tiers-Frommer Alm gegenüber den anderen Seilbahnen geradezu lächerlich gering ist.

Die Fahrzeit der Seilbahn beträgt 10
Minuten, nur 5 Minuten weniger als mit dem Bus. Mit der Rittner Seilbahn braucht man dagegen nur ein bisschen mehr als ein Drittel der Busfahrzeit, bei den Seilbahnen Vilpian-Mölten und Burgstall-Vöran ist die Zeitersparnis sogar noch deutlicher.
Aufstiegsanlagen in Skigebieten sind keine öffentlichen Verkehrsmittel!
Die Strategie ist klar: Die Seilbahn soll als öffentliches Verkehrsmittel verkauft werden, um die horrenden öffentlichen Beiträge von über 11 Millionen Euro zumindest ansatzweise zu rechtfertigen. Doch diese Strategie läuft ins Leere, denn Aufstiegsanlagen in Skigebieten sind keine öffentlichen Verkehrsmittel: Erstens verbinden sie Orte, die niemand notwendigerweise erreichen muss, zweitens entsprechen die Betriebszeiten in keiner Weise den Bedürfnissen öffentlicher Verkehrsteilnehmer und drittens sind die Preise im Vergleich zu öffentlichen Verkehrsmitteln nicht zu rechtfertigen. Die Politik erweist den echten öffentlichen Verkehrsmitteln und der im Hinblick auf die Klimakrise unbedingt umzusetzenden Verkehrswende mit dieser Strategie einen Bärendienst, wenn privat betriebene Seilbahnverbindungen, von denen oft nur einige wenige profitieren, öffentliche Förderungen von bis zu 75 Prozent, in manchen Fällen sogar bis zu 90 Prozent erhalten. Das ist mit den selbstgesteckten Klimazielen unvereinbar.

Die Umwelt- und Bergsportvereine fordern die Landesregierung auf, Seilbahnen in Skigebieten in Zukunft nicht mehr mit öffentlichen Geldern zu fördern und durch die Bewertung als öffentliche Verkehrsmittel „grünzuwaschen“.

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Comunicato stampa congiunto di AVS, CAI, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Heimatpflegeverband e Mountain Wilderness sulla riapertura della funivia Tires-Malga Frommer.

Funivia privata o trasporto pubblico?

Nei nuovi orari di altoadigemobilità, la controversa funivia Tires-Malga Frommer è indicata come linea 188. La funivia, gestita privatamente, viene riportata come un mezzo di trasporto pubblico, presumibilmente per giustificare i contributi del 75%. Ma una cosa deve essere chiara: gli impianti di risalita nelle aree sciistiche non sono mezzi di trasporto pubblico. In effetti la funivia Tires-Malga Frommer per quanto riguarda prezzo e risparmio di tempo, elementi fondamentali per un pubblico servizio, non corrisponde in alcun modo a un mezzo di trasporto pubblico. Il cittadino si trova a pagare la funivia doppiamente, prima tramite contributo pubblico concesso, successivamente in forma di tariffa di trasporto elevata.

La ”funivia Cabrio” è balzata agli onori della cronaca a causa di violazioni paesaggistiche ed edilizie, successivamente sanate dalla provincia. I gruppi ambientalisti hanno criticato inoltre il fatto che la Provincia abbia assegnato un contributo pubblico di 11.3 milioni di Euro, coprendo così i tre quarti dei costi dell’impianto.
I nuovi orari del trasporto pubblico provinciale sono in vigore da dicembre e includono anche la funivia di Tires – Frommer, gestita da privati, questo significa che i cittadini dell’AltoAdige possono utilizzare l’Alto Adige Pass per spostarsi da Tires a Malga Frommer al costo di €12,50. La Giunta provinciale dovrebbe spiegare a tutti i contribuenti per quale motivo questa tratta del trasporto pubblico locale è così costosa, se confrontata con le altre funivie della provincia. In pratica, dopo aver pagato il 75% di questo impianto con soldi pubblici, il cittadino si trova a dover pagare il costo del biglietto al prezzo stabilito dal gestore (come si legge nell’orario della linea 188 del trasporto provinciale), dimenticando il contributo ricevuto. Di fatto paghiamo due volte lo stesso impianto!
Un confronto con le tariffe delle altre funivie della rete pubblica provinciale e le corrispondenti tratte in autobus mostra come l’impianto da Tires a Malga Frommer sia molto più caro di tutte le altre, ad esempio la funivia del Renon costa il doppio della corrispondente tratta in autobus, quella di Tires invece costa quasi quattro volte tanto. Addirittura le funivie Vilpiano-Meltina e Postal-Verano costano ancora meno, esattamente come il bus, rispettivamente €4 e €6. Inoltre chi usufruisce quotidianamente della funivia del Renon beneficia di una tariffa molto agevolata, questo significa che i pendolari sono premiati dal sistema Alto Adige Pass. È difficile immaginare un pendolare fra Tires e Malga Frommer, ma qualora esistesse, potrebbe beneficiare di una riduzione tariffaria?

La durata del viaggio della nuova funivia di Tires è di 10 minuti, solamente 5 minuti più breve rispetto all’autobus. Utilizzando la funivia del Renon si risparmiano invece 18 minuti su 30, con quelle di Vilpiano-Meltina e Postal-Verano il risparmio di tempo è ancora più marcato, 4 minuti contro 78 per la prima e 8 minuti contro 90 per la seconda. La Giunta provinciale dovrebbe investire soldi pubblici dove l’utilità per i cittadini è maggiore.
La “funivia Cabrio” è quindi stata inserita negli orari ufficiali, nonostante non sia di fatto un mezzo di trasporto pubblico, perché il prezzo per una corsa è molto elevato. La strategia è chiara: la funivia deve essere classificata come mezzo di trasporto pubblico per giustificare, almeno in parte, i contributi pubblici concessi per la sua costruzione, pari a oltre 11 milioni di euro. Ma questa strategia è da condannare, perché gli impianti di risalita nei comprensori sciistici non sono un mezzo di trasporto pubblico, per almeno tre motivi rilevanti: collegano luoghi che solamente gli sciatori hanno necessità di raggiungere, gli orari di esercizio non corrispondono in alcun modo alle esigenze degli utenti e infine i prezzi non sono confrontabili con quelli del trasporto pubblico.

Con questa strategia, la politica fa un pessimo servizio al trasporto pubblico e alla sua sostenibilità, necessaria alla luce della crisi climatica. Allo stesso tempo, i collegamenti funiviari gestiti privatamente, di cui spesso beneficiano solo pochi, ricevono sovvenzioni pubbliche fino al 75%, in alcuni casi anche fino al 90%. Questo è incompatibile con gli obiettivi climatici che la Provincia si è posta.

Le Associazioni ambientaliste e alpinistiche invitano la Giunta provinciale a non sovvenzionare le funivie dei comprensori sciistici, classificandole come trasporto pubblico in una mera operazione di “green washing”.