Montag, 06. Februar 2023 08:31

UW-Verbände - PM Traditionelle Alm erhalten | CS Preservare un alpeggio tradizionale

Gemeinsame Medienmitteilung des Heimatpflegeverbandes Südtirol, des Dachverbandes für Natur- und Umweltschutz, des Alpenvereins Südtirol und des CAI Alto Adige

Traditionelle Alm erhalten

Die Lahner Alm in Prettau (Ahrntal) soll durch einen Forstweg erschlossen werden, obwohl bereits eine Materialseilbahn besteht. Die zuständigen Ämter haben die aufwändige und teure Zufahrtsstraße zwar abgelehnt, die Gemeinde und der private Betreiber machen aber Druck auf die Landesregierung, das Projekt trotzdem zu genehmigen. Die für Landschaftsschutz zuständige Landesrätin Maria Hochgruber Kuenzer ist der Erschließung nicht abgeneigt. Nun ist die Landesregierung am Zug, über die Zufahrtsstraße zu entscheiden. (testo ital. sottostante)

Die Lahner Alm im Talschluss von Prettau liegt im Naturpark- und Natura-2000-Gebiet auf knapp 2.000 Metern Höhe am historischen Übergang zwischen Pinzgau und dem Pustertal. Ein alter Saumweg führt durch eine einzigartige Landschaft. Die Alm ist in einen 20-minütigen Fußmarsch und durch eine Materialseilbahn erreichbar.

Klares Nein der Landesämter: geologisch problematisch und landschaftlich nicht vertretbar
Der Betreiber der Alm will zusätzlich einen Fahrweg, um beispielsweise bei Bedarf den Tierarzt kommen zu lassen und das „Milch-Stellen“ zu vereinfachen. Bisher scheiterte der Bau des Fahrwegs an den Landesämtern – mit der Begründung: Die Trasse verläuft landschaftlich exponiert übers freie Gelände, da die schmale Talflanke keine schonende Einbindung eines Fahrweges erlaubt. Aufgrund der Steilheit des Geländes können Vermurungen auch in direkten Zusammenhang mit dem Bau nicht ausgeschlossen werden. Die Felsarbeiten seien landschaftlich und landschaftsästhetisch nicht vertretbar. Klarer könnten die Gutachten der Landesämter nicht formuliert sein. Georg Simeoni, Präsident des Alpenvereins Südtirol, ergänzt: „Die neue Straße sieht einen 850 Meter langen und bis 34 Prozent steilen Neubau in mit großen Felsblöcken durchzogenem Gelände vor, das geologisch instabil ist. Die Kosten belaufen sich auf 400.000 Euro, von denen einen Großteil die öffentliche Hand zu bezahlen hätte.“

Bedeutung für Almwirtschaft und Biodiversität
Die Betreiber drohen, dass die Alm ohne Zufahrtsstraße nicht mehr bewirtschaftet werden könne und die Biodiversität verloren ginge. Josef Oberhofer, Präsident des Dachverbandes für Natur- und Umweltschutz sieht es so: „Bei den Feuchtwiesen rund um die Lahner Alm besteht durch eine Bealpung mit hohem Viehbesatz die Gefahr einer Überdüngung und damit einer Verarmung der Artenvielfalt.“ Selbst im Bauantrag für die Straße wird darauf hingewiesen, dass nur 12 Kühe im Stall gehalten werden, da ansonsten zu viel Jauche und Mist anfallen würde, die wegen der Feuchtwiesen nicht ausgebracht werden könnten. Auch ein Grund, wieso die Lahner Alm nur für eine kurze Zeitspanne im Sommer und mit wenig Vieh bestoßen wird.

Nicht jede Alm muss erschlossen werden
Claudia Plaikner, Obfrau vom Heimatpflegeverband Südtirol, ergänzt: „Es geht hier um den Erhalt einer landschaftlich einmaligen und immer seltener gewordenen Qualität, die der naturbelassene Zugang zur Lahner Alm darstellt. Er bietet einen Mehrwert für die ganze Gesellschaft, der schon alleine schützenswert ist.“ Ein Umdenken sei hier dringend notwendig, meint auch Carlo Alberto Zanella vom CAI Alto Adige: „Anstatt jede Alm fahrtechnisch zu erschließen und wertvolle Landschaft zu zerstören, muss in Zukunft vor allem der Mehraufwand und der Einsatz der Almbetreiber für die Erhaltung der Landschaft stärker gefördert und belohnt werden.“

„Die Grenze der landschaftlichen Verträglichkeit ist längst erreicht“, so Simeoni, Oberhofer, Plaikner und Zanella. Die Politik steht als Regulativ in der Verantwortung. Die Umweltverbände appellieren daher an die Landesregierung, die eindeutigen Gutachten der eigenen Fachleute zu respektieren.

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Comunicato stampa congiunto di Heimatpflegeverband Südtirol, Federazione Ambientalisti Alto Adige, Alpenverein Südtirol e CAI Alto Adige

Preservare un alpeggio tradizionale

Per la Malga Lahner a Predoi (Valle Aurina) è prevista la realizzazione di una nuova strada forestale di accesso, sebbene esista già una teleferica per il trasporto di materiali. Gli uffici competenti hanno respinto il progetto per questa onerosa strada di accesso di complicata realizzazione, ma il comune e il gestore della malga fanno pressione sulla Giunta Provinciale affinché approvi ciò nonostante il progetto. Maria Hochgruber Kuenzer, assessore provinciale al paesaggio, non è contraria alla nuova via di accesso. Ora la palla passa alla Giunta che deve prendere una decisione in merito.

La Malga Lahner, situata al termine settentrionale della valle di Predoi, si trova all’interno del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina e in area Natura 2000, a circa 2.000 metri di altitudine, sull’antica via di collegamento tra la Val Pusteria e la regione austriaca del Pinzgau. Un'antica mulattiera conduce attraverso un paesaggio unico. L'alpeggio è raggiungibile ai gestori in 20 minuti a piedi e collegato tramite una teleferica.

Un chiaro "no" da parte degli uffici provinciali: geologicamente problematico e non giustificabile dal punto di vista paesaggistico.
Oltre al sentiero di accesso esistente, il gestore della malga intende realizzare una strada carrabile, con la motivazione di consentire, per esempio, l'arrivo del veterinario in caso di necessità e per semplificare la consegna del latte a valle. Finora la costruzione della strada è stata bocciata dagli uffici provinciali competenti: la traccia della nuova strada si svilupperebbe in maniera esposta su terreno aperto, poiché lo stretto fianco della valle non consente di integrare una strada. A causa della ripidità del terreno, non si possono escludere smottamenti anche in diretta relazione ai lavori di costruzione. Gli interventi sulla roccia non sono giustificabili dal punto di vista paesaggistico ed estetico. I pareri degli esperti degli uffici provinciali non potrebbero essere formulati in maniera più chiara. Georg Simeoni, Presidente dell’Alpenverein Südtirol, aggiunge: "La nuova strada avrà una lunghezza di 850 metri e una pendenza che raggiunge il 34%, su un terreno disseminato di grandi massi, geologicamente instabile. I costi ammontano a 400.000 euro, gran parte dei quali dovrebbero essere pagati con fondi pubblici".

Cosa significa per l'agricoltura di alpeggio e la biodiversità
I conduttori della malga minacciano che senza una strada di accesso, il pascolo alpino non potrebbe più essere gestito e la biodiversità andrebbe persa. Josef Oberhofer, presidente della Federazione Ambientalisti Alto Adige la vede invece diversamente: "l’alpeggio di un alto numero di capi sui prati umidi intorno alla malga Lahner può causare un'eccessiva concimazione e di conseguenza un impoverimento della biodiversità". Anche nella domanda di permesso per la costruzione della strada si sottolinea che all’alpeggio vengono tenute solamente 12 vacche, altrimenti si produrrebbero troppi liquami e letame, che non potrebbero essere sparsi sui prati umidi circostanti. Questo è anche il motivo per cui la Malga Lahner viene pascolata solo per un breve periodo in estate e con pochi capi di bestiame.

Non tutti i pascoli alpini devono essere carrabilmente raggiungibili
Claudia Plaikner, presidente dell'Heimatpflegeverband Südtirol, aggiunge: "Si tratta di preservare una natura unica, con caratteristiche che stanno diventando sempre più rare e che troviamo nell'accesso naturale alla Malga Lahner. Questo paesaggio offre un valore aggiunto alla società in generale, che merita già di per sé di essere tutelato". In questo ambito è urgente una svolta di pensiero”, afferma Carlo Alberto Zanella del CAI Alto Adige: "Invece di aprire ogni malga alla circolazione veicolare e distruggere un paesaggio prezioso, in futuro bisognerà pensare a incentivare e premiare maggiormente lo sforzo e l'impegno dei gestori delle malghe per la conservazione del paesaggio."

"Il limite della sostenibilità paesaggistica è stato raggiunto da tempo", affermano Simeoni, Oberhofer, Plaikner e Zanella. La politica ha una responsabilità come organismo regolatore. Le associazioni ambientaliste si appellano quindi alla Giunta provinciale affinché rispetti le esplicite perizie dei propri esperti.