Mittwoch, 20. April 2022 08:30

DVN - PM Seilbahnen und Klimakrise: hoch hinaus! | CS Funivie e crisi climatica: volare alti!

Medienmitteilung des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz zur Notwendigkeit eines Klimachecks für den Bau und die öffentliche Förderung von Seilbahnen.

Seilbahnen und Klimakrise: hoch hinaus!

Die bolivianischen Hauptstadt La Paz hat schon eine, Medellín in Kolumbien ebenso und in Paris ist sie in Planung: eine Seilbahn als Teil des öffentlichen Verkehrsnetzes. Solche Seilbahnen gelten als Leuchttürme für Klimaschutz, für sanfte und sozial verträgliche Mobilität. In Südtirol gibt es heute ein ganzes Dutzend an Projekten – nicht immer zum Vorteil für die Umwelt und meist mit großen Kosten für die öffentliche Hand. Damit auch die hiesigen Seilbahnen zum Schlüssel für den Klimaschutz werden, fordert der Dachverband für Natur- und Umweltschutz von der Südtiroler Politik einen Klima-Check.
(testo ital. sottostante)

Südtirol ist das Land der Aufstiegsanlagen: Die heute bestehenden 360 Bahnen können pro Stunde mehr Menschen befördern als in Südtirol wohnen. Die meisten Seilbahnen bringen Menschen zum Wandern bzw. Skifahren in die Berge. Weitere Projekte liegen auf dem Tisch: Die grenzüberschreitende Verbindung zwischen Sexten und Sillian wurde von der Südtiroler Landesregierung bereits genehmigt und wird, stimmt auch Österreich zu, realisiert. Noch in der Schwebe ist die geplante Bahn von Kastelruth Richtung Seiser Alm (Marinzen). Die Landesregierung hatte die bisherigen Projekte trotz eindeutig negativer Fachgutachten genehmigt. Bereits zweimal hatte das Verwaltungsgericht diese Beschlüsse wieder aufgehoben. In Hafling wird aus einem Sessellift eine Kabinenbahn samt Aussichtsplattform und in Mühlbach–Meransen steht der überdimensionierte Neubau der Seilbahn an. Diskutiert wird eine schienengebundene Verbindung zwischen Monte Pana in Gröden und Saltria auf die Seiser Alm. Im Passeiertal sinniert ein privater Hotelier über eine Verbindung von St. Leonhard direkt ins Skigebiet Ratschings, auch wenn die massiv mit öffentlichem Geld ausgebaute Straße auf den Jaufenpass ein touristisches Highlight ist. Im Vinschgau denkt man über eine neue Verbindung vom Bahnhof Mals auf den Watles nach, um mehr Besucher und bessere Einnahmen fürs Skigebiet zu generieren.

Schneller, potenter, klimaverträglicher?
Vier weitere Projekte sind zurzeit zur Umweltverträglichkeit veröffentlicht: die Erneuerung der Aufstiegsanlage Seenock im Skigebiet Speikboden (Sand in Taufers); die Erneuerung des Sonnenlifts im Ahrntal; die Verlegung der Aufstiegsanlage Monte Pana in Gröden. Ein neuer Lift heißt auch hier mehr Leistung: Der Lift Monte Pana wird zur 10er-Kabinenbahn, der Sonnenlift ebenfalls vom 3er-Sessellift zur 10er-Kabinenbahn. Beim Seenock wird die Förderleistung von heute 2.400 Personen pro Stunde auf 3.400 ausgebaut. Ebenso kommt die neue Aufstiegsanlage am Klein Gitsch (Mühlbach) derzeit in die UVP-Prüfung. Das Vorhaben wurde bereits einmal vom Umweltbeirat abgelehnt, von der Landesregierung aber genehmigt. Zurzeit behängt diesbezüglich ein Rekurs des Dachverbands und des AVS beim Staatsrat. Die Entscheidung dazu soll im Herbst erfolgen.

Klimacheck für öffentliche Beiträge und Projekte
Die große Anzahl der vorliegenden Projekte und Machbarkeitsstudien zeigt: Der Bau von Aufstiegsanlagen ist ein wirtschaftlich florierender Sektor. Das hat in erster Linie mit der üppigen Förderung durch das Land für private Investoren zu tun. So hat der Bauherr der Cabrio-Seilbahn zwischen Tiers und Frommer Alm – die zurzeit unter anderem wegen fehlender Benützungsgenehmigung eingestellt ist – vom Land einen Beitrag von 75 Prozent der Kosten erhalten. Die Höhe der Beiträge richten sich allerdings nicht nach der Umweltverträglichkeit der Projekte oder gar nach ihrem Zweck für den Klimaschutz. Der Dachverband für Natur- und Umweltschutz fordert daher die Landesregierung auf, die Kriterien für die Förderung der Aufstiegsanlagen zu überarbeiten: Öffentliche Gelder sollen fließen, wenn Seilbahnen und Lifte zu einer sanften und sozial verträglichen Mobilität beitragen sowie eine konsequente Reduktion des klimaschädlichen CO2 bringen. Ist dies nicht der Fall – wie bei den meisten vorliegenden Projekten – dann hat allein der Investor die Kosten zu tragen. Steuergelder, so Südtirols größte Umweltorganisation, müssen ausschließlich das Allgemeininteresse voranbringen. Dazu zählt, dringlicher denn je, der Klimaschutz.

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Comunicato stampa della Federazione Protezionisti Sudtirolesi sulla necessità di un controllo climatico per la costruzione e la promozione pubblica delle funivie.

Funivie e crisi climatica: volare alti!

La capitale boliviana La Paz ne ha già una, Medellín in Colombia anche e a Parigi è prevista: una funivia come parte della rete di trasporto pubblico. Tali funivie sono considerate come fari per la protezione del clima, per una mobilità dolce e socialmente accettabile. Oggi ci sono una dozzina di progetti funiviari in Alto Adige – non sempre a beneficio dell'ambiente e di solito a caro prezzo per il settore pubblico. Per garantire che le funivie locali diventino anche la chiave per la protezione del clima, la Federazione Protezionisti Sudtirolesi chiede ai politici altoatesini di che venga effettuata una valutazione degli effetti sul clima.

L'Alto Adige è la terra degli impianti di risalita: i 360 impianti di risalita che esistono oggi possono trasportare più persone all'ora di quante ne vivano in Alto Adige. La maggior parte delle funivie porta le persone in montagna per escursioni o per sciare. Altri progetti sono sul tavolo: il collegamento transfrontaliero tra Sesto e Sillian è già stato approvato dalla Giunta provinciale altoatesina e, con il consenso dell'Austria, sarà realizzato. La funivia prevista da Castelrotto all'Alpe di Siusi (Marinzen) è ancora in sospeso. La Giunta provinciale aveva approvato i progetti precedenti nonostante le valutazioni chiaramente negative, ma queste decisioni sono state annullate già due volte dal Tribunale di giustizia amministrativa. Ad Avelengo, la seggiovia sta per essere trasformata in una cabinovia integrata di una piattaforma panoramica e a Rio di Pusteria-Maranza, la funivia sarà sostituita con una nuova sovradimensionata. É in discussione un collegamento su rotaia tra il Monte Pana in Val Gardena e Saltria sull’Alpe di Siusi. In Val Passiria, un albergatore privato pensa a un collegamento da San Leonardo direttamente al comprensorio sciistico di Racines, anche se la strada per il Passo di Monte Giovo, che è stata massicciamente ampliata con denaro pubblico, è un punto di attrazione turistica. In Val Venosta, si sta valutando un nuovo collegamento dalla stazione di Malles al Watles per generare più visitatori e migliori entrate per il comprensorio sciistico.

Più veloce, più potente, più rispettoso del clima?
Attualmente sono stati resi pubblici altri quattro progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale: il rinnovo dell'impianto di risalita Seenock nel comprensorio sciistico di Speikboden (Campo Tures); il rinnovo del Sonnenlift in Valle Aurina; il trasloco dell'impianto di risalita Monte Pana in Val Gardena. Un nuovo impianto di risalita significa anche qui più capacità di trasporto: la seggiovia Monte Pana diventa una cabinovia a 10 posti, la Sonnenlift da seggiovia a 3 posti a cabinovia a 10 posti. Nel caso del Seenock, la capacità sarà ampliata dalle attuali 2.400 persone all'ora a 3.400. Allo stesso modo, il nuovo impianto di risalita al "Klein Gitsch" (Rio di Pusteria) è attualmente in fase di revisione VIA. Il progetto è già stato respinto una volta dal Comitato VIA, ma approvato dalla Giunta provinciale. Un ricorso della Federazione Protezionisti e dell'Alpenverein Südtirol AVS è attualmente pendente dinanzi al Consiglio di Stato. La decisione in merito sarà presa in autunno.

Controllo climatico per contributi pubblici e progetti
Il gran numero di progetti esistenti e di studi di fattibilità dimostra che la costruzione di impianti di trasporto a fune è un settore economicamente fiorente. Ciò anche grazie al generoso sostegno della Provincia nei confronti degli investitori privati. Ad esempio, al costruttore della cabinovia tra Tires e Malga Frommer – progetto attualmente sospeso a causa della mancanza di una autorizzazione – è stato concesso un contributo del 75 per cento dei costi. Tuttavia, l'importo dei contributi non dipende dalla compatibilità ambientale dei progetti e nemmeno dal fatto che abbiano o meno conseguenze sul clima. La Federazione Protezionisti Sudtirolesi invita pertanto la Giunta provinciale a rivedere i criteri per la promozione degli impianti di trasporto a fune: i fondi pubblici dovrebbero essere stanziati se le funivie e gli impianti di salita contribuiscono a una mobilità dolce e socialmente accettabile e determinano una coerente riduzione delle emissioni di CO2 dannose per il clima. Se questo non si verifica – come per la maggior parte dei progetti esistenti – allora i costi dovranno essere interamente sostenuti dall'investitore. Secondo la più grande organizzazione ambientalista dell'Alto Adige, il denaro dei contribuenti deve solo promuovere l'interesse generale. Ciò include, più urgentemente che mai, la protezione del clima.