Dienstag, 10. September 2024 08:18

DVN - PM Projekt Blumenwiesen CS Progetto Prati fioriti

Kleiner Samen, große Wirkung

In vielen Gemeinden des Projekts Blumenwiesen werden im September die Blumenwiesen gesät, damit sie im kommenden Jahr erstmals blühen können. Andere ernten, wir säen! Im September beginnt in den meisten Gemeinden, die sich am Projekt Blumenwiesen beteiligen, die Aussaat der neuen Wildblumenwiesen. (testo ital. sottostante - Foto: Hanspeter Staffler)

Blumenwiesen sind sehr artenreich, kein Lebensraum auf der Erde beherbergt derart viele Pflanzenarten auf engstem Raum. Doch dieser Lebensraum ist bedroht: Versiegelung, Überdüngung und zu häufiges Mähen zerstören das fragile Gleichgewicht der klassischen Blumenwiesen.

In den Gemeinden Percha, Sand in Taufers, Mühlbach, Völs, Villanders, Natz-Schabs, Lüsen, Vahrn, Nals, Meran, Kuens, St. Leonhard und Sarntal wird dem nun entgegengewirkt und es werden neue Blumenwiesen angelegt. 
Die Samen wurden im Sommer an Standorten in ganz Südtirol teils per Hand, teils maschinell geerntet und den Gemeinde zur Verfügung gestellt, mit finanzieller Unterstützung der Stiftung Südtiroler Sparkasse. Die Mitarbeiter der Gemeindebauhöfe werden bei der Anlage der Blumenwiesen von Experten des Versuchszentrums Laimburg begleitet. Diese informieren zudem über die Pflege der Blumenwiesen, über geeigneten Mähmethoden und -zeiten.

„Wir hoffen, dass diese Gemeinden andere motivieren können, sich dem Projekt anzuschließen und in den Schutz und die Förderung der lokalen Biodiversität zu investieren“, sagt Elisabeth Ladinser, stellvertretende Vorsitzende des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz. In weiteren Gemeinden hat die Aussaat bereits stattgefunden oder wird noch stattfinden.

Mittelfristig werden auch Schulen, Umweltgruppen und Vereine in die Pflege der Grünflächen einbezogen. „Bei der Aussaat in Vahrn im vergangenen Frühling waren auch die Schülerinnen und Schüler der dortigen Grundschule beteiligt“, sagt Koordinatorin Viola Ducati. „In den kommenden Woche werden sich unter anderem einige Meraner Oberschüler am Projekt beteiligen.“
Indem man vor allem Kindergärten und Grundschulen einbezieht, sollen die Kinder von klein auf den Wert des Umweltschutzes lernen, der Wert der gesellschaftlichen Teilhabe und des Gemeinwohls.

Blumenwiesen brauchen Zeit, um sich zu entfalten. Sie wachsen langsam, viele Arten sind zweijährig und bilden im ersten Jahr nur unscheinbare Rosetten. Auch können die hochstehenden Stängel auf manche etwas unordentlich wirken. Aber wenn man der Blumenwiese Zeit gibt und sie korrekt pflegt, entsteht bald ein artenreicher Lebensraum für Insekten und eine bunte Augenweide für Menschen, die das ganze Jahr über in verschiedenen Farben blüht.

Das Projekt wird vom Dachverband für Natur- und Umweltschutz koordiniert und gemeinsam mit dem Versuchszentrum Laimburg, dem Verein Sortengarten Südtirol, Eurac Research und der Stiftung Südtiroler Sparkasse durchgeführt, außerdem in Partnerschaft mit dem Verein Filiera Futura. Es ist auf drei Jahre angelegt, im kommenden Jahr wird es einen zweiten Aufruf geben, um weitere Südtiroler Gemeinden zur Teilnahme am Projekt zu gewinnen.

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Piccoli semi, grande impatto

In molti comuni coinvolti nel progetto Prati fioriti a settembre si semineranno i prati fioriti, per poter avere la prima fioritura l’anno prossimo. Mentre altri raccolgono, noi seminiamo! A settembre, nella maggior parte dei comuni che aderiscono al progetto Prati fioriti inizia la semina dei nuovi prati di fiori selvatici.

I prati fioriti sono ricchissimi di biodiversità: nessun altro habitat sulla Terra ospita così tante specie vegetali in uno spazio così ristretto. Tuttavia, questo ambiente è minacciato: l’urbanizzazione, l’eccessiva concimazione e lo sfalcio troppo frequente compromettono il delicato equilibrio di questi prati tradizionali.
Nei comuni di Perca, Campo Tures, Rio di Pusteria, Fiè allo Sciliar, Villandro, Naz-Sciaves, Luson, Varna, Nalles, Merano, Caines, San Leonardo in Passiria e Sarentino questa tendenza viene ora contrastata, creando nuovi prati fioriti.

I semi sono stati raccolti in estate in diverse aree dell’Alto Adige, in parte manualmente e in parte con mezzi meccanici, e sono stati messi a disposizione dei comuni, grazie al sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. I dipendenti dei cantieri comunali sono affiancati dalle esperte e dagli esperti del Centro di Sperimentazione Laimburg durante la semina dei prati fioriti. Essi forniscono inoltre indicazioni su come prendersi cura dei prati e sui metodi e sui tempi di sfalcio più appropriati.

"Speriamo che questi comuni possano motivarne altri a unirsi al progetto, investendo nella protezione e nella promozione della biodiversità locale", afferma Elisabeth Ladinser, vicepresidente della Federazione Ambientalisti Alto Adige. In altri comuni la semina è già avvenuta o avverrà a breve.

Nel medio termine, anche le scuole, i gruppi ambientalisti e le associazioni locali saranno coinvolti nella cura di queste aree verdi. "Durante la semina a Varna della scorsa primavera hanno partecipato anche gli alunni della scuola elementare locale", spiega la coordinatrice Viola Ducati. "Nelle prossime settimane parteciperanno al progetto anche alcuni studenti delle scuole superiori di Merano".
Coinvolgendo soprattutto scuole dell’infanzia ed elementari, si punta a insegnare ai bambini fin da piccoli il valore della tutela ambientale, della partecipazione civica e del bene comune.

I prati fioriti richiedono tempo per svilupparsi. Crescono lentamente, molte specie sono biennali e nel primo anno formano solo piccole rosette poco appariscenti. Inoltre, i lunghi steli a prima vista possono sembrare un po’ disordinati. Tuttavia, se si dà tempo al prato e lo si cura correttamente, presto diventerà un habitat ricco di specie per gli insetti e una gioia per gli occhi, con fioriture variopinte che si susseguono per tutto l’anno.

Il progetto è coordinato dalla Federazione Ambientalisti Alto Adige e realizzato insieme al Centro di Sperimentazione Laimburg, all’associazione Sortengarten Südtirol, a Eurac Research e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, oltre che in collaborazione con l’associazione Filiera Futura. Il progetto ha una durata triennale e nel prossimo anno è previsto un secondo bando per coinvolgere ulteriori comuni altoatesini.