Donnerstag, 29. September 2022 15:06

DVN - PM Nationalparkplan Stilfserjoch | CS Piano del Parco Nazionale dello Stelvio

Medienmitteilung vom Dachverband für Natur- und Umweltschutz

Nationalparkplan Stilfserjoch
„Drauf und dran, eine historische Chance zu vergeben“

Mit dem neuen Nationalparkplan könnte der Nationalpark Stilfserjoch zum Modell einer nachhaltigen ökologischen und wirtschaftlichen Entwicklung werden. „Leider ist die Landesregierung drauf und dran, diese historische Chance zu vergeben“, erklärt Josef Oberhofer, der Vorsitzende des Dachverbandes für Natur- und Umweltschutz. Seine Begründung: Wirtschaftliche Interessen hätten im Planentwurf nahezu durchgängig Vorrang vor dem Schutz von Umwelt und Landschaft. (testo ital. sottostante)

Die Entwürfe des neuen Nationalparkplans und der ebenso neuen Nationalparkordnung Stilfserjoch sind auf der Website der Landesagentur für Umwelt und Klimaschutz veröffentlicht worden. Beide Dokumente müssen die Strategische Umweltprüfung durchlaufen, alle Interessierten können die Entwürfe einsehen und noch bis 24. Oktober Stellungnahmen dazu abgeben.

Eine solche Stellungnahme kommt nun vom Dachverband für Natur- und Umweltschutz, der größten Umweltorganisation des Landes. Das Fazit: „Derzeit zielen die Entwürfe vorrangig darauf ab, die wirtschaftliche Entwicklung innerhalb des Nationalparks zu sichern“, so Oberhofer. „Für den Schutz des Parkgebietes so wichtige neue ökologische Standards werden dagegen nicht eingeführt.“

Der Dachverband bleibt indes nicht bei der allgemeinen Kritik, sondern geht auch ins Detail und stößt sich vor allem an den Bestimmungen, die die Errichtung neuer Skipisten und Aufstiegsanlagen im Nationalparkgebiet erlauben. „Hinter diesen Bestimmungen steht vor allem das Bestreben, die Ortler-Ronda mit der Verbindung der Skigebiete Langenstein und Madritsch über das bisher unberührte Gebiet am Hintergratkopf abzuschließen“, erklärt die Geschäftsführerin des Dachverbandes, Madeleine Rohrer. Sie ergänzt: „Damit würden nicht nur die Klimaziele der Landesregierung untergraben, sondern auch der Schutz der anliegenden Natura-2000-Gebiete zerstört.“ Lebensräume würden durch die geplanten Lift- und Pistenbauten zerschnitten – mit nachhaltigen Folgen für die Biodiversität. Zudem würden anderen Lift-, Pisten- und Beschneiungsprojekten im Nationalparkgebiet Tür und Tor geöffnet. „Solche Eingriffe müssten aber längst schon verboten werden, wenn man Initiativen wie den Nachhaltigkeitsplan oder den Nachhaltigkeitsgipfel nicht zur Farce machen möchte“, so Rohrer.

Kritisch sieht der Dachverband zudem die in den Entwürfen vorgesehene Erlaubnis, Flächen im Park auf dieselbe Art und Weise zu bewirtschaften wie solche außerhalb. „Gerade im Parkgebiet sollte eine nachhaltige Bewirtschaftung verpflichtend sein, aus der sich nicht nur ein ökologischer, sondern auch ein wirtschaftlicher Mehrwert schöpfen ließe“, so die Geschäftsführerin. Auch hier habe man sich allerdings für ein Weiter-so entschieden.

Der Dachverband fordert außerdem ein Verbot neuer Straßen – auch von Forst-, Güter- und Almwegen – in den zentralen Gebieten des Nationalparks. Darüber hinaus wird in der Stellungnahme auch die in den Planentwürfen vorgesehene Möglichkeit der „funktionellen Erweiterung“ von Schutzhütten in den Kernzonen des Parks kritisch gesehen. „Diese Formulierung ist derart schwammig, dass man darunter jeden Ausbau von Hütten in den B-Zonen des Parks verstehen kann“, so Rohrer.

Aufgrund der aufgezeigten Mängel fordert der Dachverband für Natur- und Umweltschutz eine Überarbeitung der Entwürfe des Nationalparkplans sowie der Nationalparkordnung. „Bei dieser Überarbeitung muss zwar dem Leben und Wirtschaften im Nationalpark ein zentrales Augenmerk gewidmet werden, im Mittelpunkt muss aber der Schutz von Klima, Natur, Landschaft und Biodiversität stehen“, so Josef Oberhofer.

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Comunicato stampa della Federazione Ambientalisti Sudtirolesi

Piano del Parco Nazionale dello Stelvio
"Sul punto di perdere un'occasione storica".

Con il nuovo Piano del Parco Nazionale, il Parco Nazionale dello Stelvio potrebbe diventare un modello di sviluppo territoriale ed economico sostenibile. "Purtroppo la Giunta provinciale sta per perdere questa opportunità storica", spiega Josef Oberhofer, presidente della Federazione Ambientalisti Sudtirolesi. Il suo ragionamento: Gli interessi economici hanno la priorità sulla protezione e la salvaguardia dell’ambiente quasi in tutto il progetto di piano.

La bozza del nuovo Piano del Parco Nazionale dello Stelvio e del nuovo Regolamento del Parco Nazionale dello Stelvio sono stati pubblicati sul sito web dell'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima; entrambi i documenti devono essere sottoposti alla Valutazione ambientale strategica. Tutte le parti interessate possono visionare le bozze e presentare osservazioni entro il 24 ottobre.

Una serie di osservazioni è stata presentata dalla Federazione Ambientalisti Sudtirolesi, la più grande organizzazione ambientalista della provincia. La conclusione: "Al momento, le proposte di Piano mirano principalmente a garantire lo sviluppo economico all’interno dell’area del Parco Nazionale", afferma Oberhofer. "Non vengono invece introdotti nuovi standard ecologici, così importanti per la protezione dell'area del parco".

La Federazione, tuttavia, non si ferma alle critiche generali, ma entra nel dettaglio e si mostra particolarmente attenta dalle disposizioni che consentiranno la costruzione di nuove piste da sci e impianti di risalita nell'area del Parco Nazionale. "Alla base di queste disposizioni c'è soprattutto la volontà di completare dell'Ortles Ronda, ovvero il collegamento delle aree sciistiche di Orso/Langenstein e Madriccio/Madritsch attraverso l'area finora incontaminata dell'Hintergratkopf", spiega Madeleine Rohrer, direttrice della Federazione. E aggiunge: "Questo non solo minerebbe gli obiettivi climatici della Giunta provinciale, ma anche quelli di tutela dei siti Natura 2000 confinanti con l’area di progetto". Infatti, l’introduzione di una nuova zona sciistica (D2) taglia una zona di riserva generale orientata (B), creando una frammentazione degli habitat con conseguente perdita di biodiversità. Inoltre, aprirebbe le porte ad altri progetti di impianti di risalita, piste e innevamento nell'area del Parco Nazionale. "Tuttavia, tali interventi dovrebbero essere vietati da tempo, se non si vuole ridicolizzare iniziative come il Piano di sostenibilità o il vertice sulla sostenibilità", afferma Rohrer.

La Federazione critica anche la modalità prevista nelle bozze di gestione delle aree del parco, che per diversi aspetti sono sostanzialmente uguali a quelle applicate all’esterno del Parco. "Ci si aspetterebbe all’interno del parco, l’applicazione stringente di principi di gestione sostenibile, da cui si potrebbe ricavare un valore aggiunto non solo ecologico ma anche economico", afferma la direttrice. Anche in questo caso, tuttavia, si è deciso di non cambiare rotta e continuare con lo stesso approccio che privilegia gli aspetti economici a quelli di tutela

La Federazione chiede inoltre di vietare la costruzione di nuove strade - comprese le strade agro-silvo-pastorali e forestali - nelle aree centrali del Parco Nazionale.  Ancora, le osservazioni presentate criticano anche la possibilità di "espansione funzionale" dei rifugi nelle zone B del parco, come previsto nelle bozze di Piano. "Questa formulazione è così vaga che può essere intesa come un'espansione qualsiasi", afferma Rohrer.

A causa delle carenze evidenziate, la Federazione Ambientalisti Sudtirolesi richiede una revisione critica delle bozze del Piano del Parco Nazionale e del Regolamento del Parco Nazionale. "Sebbene lo sviluppo economico e sociale delle comunità che si trovano nel Parco Nazionale debba essere garantito, in questa revisione della proposta di Piano per il Parco purtroppo non sono stati messi al centro i concetti di protezione del clima, della natura, del paesaggio e della biodiversità", afferma Josef Oberhofer.