Donnerstag, 12. Oktober 2023 16:37

DVN - PM „Mit der Natur gegen Naturgewalten“ CS “Con la natura contro le forze della natura”

Aussendung des Dachverbandes zum Internationalen Tag der Katastrophenvorbeugung

„Mit der Natur gegen Naturgewalten“

Wolle man sich angesichts der Folgen des Klimawandels und immer häufigerer Wetterextreme vor Naturkatastrophen schützen, gelte es, auf einen zentralen Verbündeten zu setzen: die Natur. Das unterstreicht der Dachverband für Natur- und Umweltschutz anlässlich des Internationalen Tages der Katastrophenvorbeugung, der am 13. Oktober begangen wird. Als Maßnahmen nennt der Dachverband den Stopp übermäßiger Verbauung und Versiegelung sowie eine umfassende Renaturierung von Bächen und Flüssen. (testo ial. sottostante)

Langanhaltende Phasen extremer Trockenheit, aber auch immer häufigerer Starkregen: Vor allem Mangel und Überfluss an Wasser werden in den kommenden Jahren im Zuge des Klimawandels zur Gefahr für Südtirol. „Beiden Problemen kann man mit denselben Maßnahmen begegnen“, so Josef Oberhofer, Präsident des Dachverbandes für Natur- und Umweltschutz. „Mit Maßnahmen übrigens, mit der wir in der Vergangenheit gemachte Fehler beheben.“

So plädiert Südtirols größte Umweltorganisation für einen sehr viel bewussteren Umgang mit Grund und Boden, was vor allem bedeutet: einer noch weiterreichenden Verbauung sind Grenzen zu setzen. „Gerade weil wir in den letzten Jahrzehnten so viel Boden versiegelt haben, wird die Natur mit Starkregen nicht mehr fertig“, so Oberhofer. Zu viel Wasser fließe oberflächlich ab anstatt zu versickern und richte enorme Schäden an. „Deshalb ist vor jeder weiteren Verbauung auch dieser Aspekt zu prüfen und es sind stets Lösungen zu suchen, die eine weitere Versiegelung auf ein Minimum reduzieren“, erklärt der Präsident des Dachverbands.

Die zweite Maßnahme, die Oberhofer – nicht zum ersten Mal! – einfordert, ist eine massive Kampagne zur Renaturierung der Südtiroler Fließgewässer. „Zuallererst müssen dabei verrohrte Abzugsgräben wieder geöffnet und rückgebaut werden“, so Oberhofer. Im großen Stil müssten zudem die Bäche und Flüsse aus ihrem oft sehr engen künstlichen Korsett befreit und – wo immer möglich – aufgeweitet werden. „Nur wenn Flüsse und Bäche wieder mehr Platz haben und gezielt dafür vorgesehene Flächen überfluten können, stellen sie auch bei großen Niederschlagsmengen keine Gefahr dar“, erklärt Oberhofer.

Die aufgezeigten Maßnahmen könnten als eigenständige Projekte umgesetzt werden, sie könnten aber auch in die Planung großer Infrastrukturprojekte einfließen. „Als Beispiel könnte man hier den Ausbau der Bahnstrecke zwischen Bozen und Meran nennen, der auch genutzt werden muss, um der Etsch wieder mehr Raum zuzugestehen“, so der Präsident des Dachverbandes. Dies auch, weil die genannten Maßnahmen nicht nur Überflutungen, sondern auch den Folgen anhaltender Trockenheit entgegenwirkten, indem Wasser gespeichert und der Grundwasserspiegel positiv beeinflusst werde.  „Und nicht zuletzt leisten wir mit solchen Eingriffen einen wichtigen Beitrag zur landschaftlichen Aufwertung und durch die Schaffung neuer Lebensräume einen ebenso wichtigen Beitrag zur Bewahrung und Steigerung der Artenvielfalt in unserem Land“, so Oberhofer abschließend.

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La Federazione Ambientalisti Alto Adige in occasione della Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali

“Con la natura contro le forze della natura”

Per proteggersi dalle catastrofi naturali conseguenti agli impatti dei cambiamenti climatici e dei fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti è importante affidarsi ad un alleato centrale: la natura. È quanto sottolinea la Federazione Ambientalisti Alto Adige in occasione della Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali, che si celebra il 13 ottobre. Come misure, la Federazione indica lo stop alla cementificazione e all’impermeabilizzazione indiscriminata e la rinaturalizzazione integrale di torrenti e fiumi.

Fasi prolungate di estrema siccità, ma anche piogge intense sempre più frequenti: a causa dei cambiamenti climatici nei prossimi anni tanto la mancanza quanto l’eccesso di acqua diventeranno una grossa minaccia per l'Alto Adige. "Entrambi i problemi possono essere contrastati con le stesse misure", afferma Josef Oberhofer, Presidente della Federazione Ambientalisti Alto Adige. "Con misure che, tra l'altro, correggono gli errori commessi in passato".

La più grande organizzazione ambientalista dell'Alto Adige chiede dunque un uso più consapevole del suolo. Questo significa innanzitutto porre dei chiari limiti allo sviluppo edilizio sempre più massiccio. "Proprio perché negli ultimi decenni abbiamo sigillato così tanto suolo la natura non è più in grado di far fronte alle forti precipitazioni", sottolinea Oberhofer. Troppa acqua scorre in superficie invece di defluire, causando danni enormi. "Prima di ogni ulteriore intervento è quindi necessario tenere conto di questo aspetto e cercare soluzioni che riducano al minimo l'ulteriore impermeabilizzazione", spiega il Presidente della Federazione.
La seconda misura che Oberhofer richiede, non per la prima volta, è una massiccia campagna di rinaturalizzazione dei corsi d'acqua dell’Alto Adige. "Per prima cosa bisogna riaprire e smantellare i canali di drenaggio con tubature", dichiara Oberhofer. Su larga scala, anche i torrenti e i fiumi devono essere liberati dai loro corsi artificiali, spesso molto stretti, e, dove possibile, allargati. “Solo se i fiumi e i torrenti avranno di nuovo più spazio e potranno inondare aree appositamente designate non costituiranno un pericolo anche in caso di grandi quantità di precipitazioni", spiega Oberhofer.

Le misure descritte potrebbero essere attuate come progetti a sé stanti, ma potrebbero anche essere integrate nella pianificazione di grandi progetti infrastrutturali. "Penso ad esempio all'ampliamento della linea ferroviaria tra Bolzano e Merano, che dovrebbe anche servire a ridare spazio all'Adige", spiega il Presidente della Federazione. Questo anche perché le misure menzionate non contrastano solo le inondazioni, ma anche le conseguenze della siccità persistente, permettendo di immagazzinare acqua e di influenzare positivamente il livello delle falde acquifere. "Infine, e non meno importante, con questi interventi diamo un contributo importante alla valorizzazione del paesaggio e, creando nuovi habitat, un contributo altrettanto importante alla conservazione e all'aumento della biodiversità sul territorio provinciale", conclude Oberhofer.