Seit die Lega in Bozen, Trient und Rom an den Regierungen beteiligt ist, tut sich viel an der Transitfront. „Die italienische Frächterlobby dürfte einen direkten Draht in die Politik haben, denn Verkehrsminister Salvini wirft sich für deren Anliegen mächtig in die Bresche,“ analysiert der Präsident des Dachverbandes Josef Oberhofer die momentane Lage.
Um den ständig steigenden Güterverkehr über den Brenner einigermaßen verträglich zu gestalten, hat Österreich vor Jahren Antitransitmaßnahmen zum Schutz der Bevölkerung eingeführt. Das Nachtfahrverbot soll den Menschen an der Autobahn eine erholsame Nacht ermöglichen, das sektorale Fahrverbot zwingt Güter wie Rundholz, Steine und Stahl auf die Schiene und die Blockabfertigung bewahrt Süd- und Nordtirols Straßen vor Verkehrsinfarkten. All diese Maßnahmen will die italienische Regierung nun zu Fall bringen.
Die Brennerautobahn stößt mittlerweile an ihre Belastungsgrenzen, die Verkehrsintensität kann tagsüber nur mehr geringfügig zulegen. Daher rüttelt die Frächterlobby kräftig an den Antitransitmaßnahmen. „Sollten diese fallen, wird der Güterverkehr in den nächsten Jahren um 30 Prozent zunehmen,“ schätzt Geschäftsführer Hanspeter Staffler die Entwicklung ein. Für Mensch und Umwelt entlang der Brennerachse ist dies unzumutbar.
Bleiben die Antitransitmaßnahmen jedoch aufrecht, muss sich der Güterverkehr neue Wege suchen. Die alpenquerenden Bahnlinien der Schweiz sind eine echte Alternative, damit würde einerseits der Brenner entlastet und andererseits wäre die Verlagerung der Güter vom Brenner-LKW auf die Gotthard-Bahn endlich eine konkrete Klimaschutzmaßnahme. Es bleibt zu hoffen, dass der Europäische Gerichtshof in der Lage sein wird, Gesundheit und Umweltschutz über die wirtschaftlichen Interessen der italienischen Frächterorganisationen zu stellen.
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Transito: Federazione contro il libero passaggio sul Brennero
L'Italia sta intentando una causa contro le misure anti-transito austriache davanti alla Corte di Giustizia Europea, come deciso dal Consiglio dei Ministri a Roma la scorsa settimana. La Federazione Ambientalisti Alto Adige è indignata per questa decisione e augura buona fortuna all'Austria in tribunale.
Dall'arrivo della Lega nei governi di Bolzano, Trento e Roma, ci sono stati molti sviluppi sul fronte del transito. "La lobby italiana degli autotrasportatori sembra avere un contatto diretto con la politica, dato che il ministro dei Trasporti Salvini si impegna molto per i loro interessi", analizza Josef Oberhofer, presidente della Federazione, riferendosi alla situazione attuale.
Per rendere il crescente traffico merci sul Brennero più sostenibile, l'Austria ha introdotto anni fa delle misure anti-transito per proteggere la popolazione. Il divieto di circolazione notturna consente alle persone che vivono vicino all'autostrada di riposare durante la notte, il divieto settoriale costringe merci come legname, pietre e acciaio a essere trasportate via ferrovia, e il sistema di dosaggio del traffico evita che le strade dell'Alto Adige e del Nord Tirolo si blocchino. Tuttavia, il governo italiano ora vuole abolire tutte queste misure.
L'autostrada del Brennero ha ormai raggiunto i suoi limiti di capacità, e l'intensità del traffico può aumentare solo di poco durante il giorno. Per questo motivo, la lobby degli autotrasportatori sta spingendo per eliminare le misure anti-transito. "Se queste misure dovessero cadere, il traffico merci aumenterebbe del 30% nei prossimi anni", stima Hanspeter Staffler, direttore generale della Federazione. Ciò sarebbe inaccettabile per le persone e l'ambiente lungo l'asse del Brennero.
Tuttavia, se le misure anti-transito rimarranno in vigore, il traffico merci dovrà trovare nuove rotte. Le linee ferroviarie alpine della Svizzera rappresentano una valida alternativa, che alleggerirebbe il Brennero e promuoverebbe il trasferimento delle merci dal camion del Brennero alla ferrovia del Gottardo, finalmente una misura concreta di protezione climatica. Si spera che la Corte di giustizia dell'Unione europea possa mettere la salute e la protezione dell'ambiente al di sopra degli interessi economici delle organizzazioni italiane degli autotrasportatori.