Mittwoch, 08. Februar 2023 11:35

CIPRA Int. - PM Olympische Winterspiele 2026 | CS Olimpiadi invernali del 2026

Mailand-Cortina 2026: Nur auf dem Papier nachhaltig

Gute Strategie, schlechte Umsetzung: Die Olympischen Winterspiele 2026 drohen erneut zu einem finanziellen und ökologischen Fiasko zu werden, wie die CIPRA Ende Januar 2023 in einem offenen Brief an das Internationale Olympische Komitee IOC feststellte. (testo ital. sottostante)

Mailand-Cortina 2026 sollten die ersten olympischen Winterspiele werden, die sich wirklich der Nachhaltigkeit verschreiben. Und tatsächlich enthält die Nachhaltigkeitsstrategie des IOC viele gute Ansätze: Die Nutzung bestehender oder wieder abbaubarer Sportstätten, die Organisation von Wettbewerben auch ausserhalb der Gastgeberstadt und des Gastgeberlandes sowie Rücksichtnahme auf Schutzgebiete.

Die Vorbereitungen für die Olympischen Winterspiele 2026 verlaufen allerdings anders: Die in der Bewerbung und in den europäischen Richtlinien vorgesehene und von Umweltorganisationen wiederholt geforderte umfassende strategische Umweltprüfung für alle Arbeiten, die mit den Spielen zusammenhängen, ist noch immer nicht durchgeführt worden. «Mit Ausnahme des Verzichts auf den Bau einer neuen Eisschnelllaufanlage wurden alle anderen Chancen vertan, Mailand-Cortina 2026 wenigstens eine Spur von Nachhaltigkeit zu verleihen», beklagen die Präsidentinnen von CIPRA International, Serena Arduino und Bianca Elzenbaumer in dem offenen Brief an das IOC.

Die endgültige Entscheidung, eine neue Bobbahn in Cortina zu bauen, erfolgte trotz der Zusicherung des IOC an italienische NGOs, dass dafür ein solider und nachhaltiger Nutzungsplan erstellt wird. Dieser Plan liegt bis heute nicht vor, während die ursprünglich geschätzten 60 Mio. € Kosten für die Bahn derzeit bei 80 Mio. € liegen und womöglich 100 Mio. € übersteigen werden. Die wesentlich sinnvollere und billigere Alternative der nahegelegenen Bobbahn in Innsbruck-Igls/A wurde nie ernsthaft geprüft. «Die Bahn in Cortina wird wie jene der Winterspiele in Turin 2006 nur ein paar Tage lang genutzt und dann aufgegeben. Aus dem negativen Erbe von Torino 2006 hat man nichts gelernt», so Arduino und Elzenbaumer.

Die CIPRA kritisiert in ihrem offenen Brief zudem den eklatanten Mangel an Information und Transparenz bei der Planung und dem Bau der Infrastrukturen. Die geplanten Bauvorhaben stehen weder im Einklang mit der Aahrus-Konvention noch mit der Alpenkonvention und ihren Protokollen – dem verbindlichen internationalen Vertrag, der die Alpenstaaten zum Schutz und zur nachhaltigen Entwicklung der Alpen verpflichtet.

Die Internationale Alpenschutzkommission zeigt sich daher in ihrem offenen Brief äusserst besorgt hinsichtlich der Olympischen Winterspiele 2026: «Wir fordern eine sofortige Umorientierung in Richtung echter Nachhaltigkeit. […] Insbesondere bestehen wir darauf, dass das IOC die Durchführung einer strengen und umfassenden Umweltverträglichkeitsprüfung sicherstellt, bevor eine Entscheidung als endgültig betrachtet wird. Wir fordern den Verzicht auf eine neue Bobbahn, die sinnvolle Einbindung der Zivilgesellschaft und die künftige Verbindlichkeit des Bewerbungsdossiers.»

Die CIPRA unterstützt zudem eine Initiative des italienischen Vereins «Libera contro le Mafie» für transparente, respektvolle und verantwortungsvolle Olympische Winterspiele.

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 Milano-Cortina 2026: sostenibile solo sulla carta

La strategia è buona, l’attuazione insufficiente: le Olimpiadi invernali del 2026 rischiano di diventare ancora una volta un fiasco finanziario ed ecologico, come osserva la CIPRA. Fosche prospettive per i Giochi olimpici invernali del 2026: Cortina preferisce nuove piste e strade nonostante altre opzioni praticabili.

Milano-Cortina 2026 avrebbe dovuto essere la prima Olimpiade invernale realmente improntata alla sostenibilità. In effetti, la strategia di sostenibilità del CIO contiene molti validi approcci: l’utilizzo di impianti sportivi esistenti o rimovibili, l’organizzazione di gare anche al di fuori della città e del Paese ospitante e la salvaguardia delle aree protette.

I preparativi per le Olimpiadi invernali del 2026 procedono tuttavia con modalità diverse: la valutazione ambientale strategica (VAS) completa per tutte le opere connesse ai Giochi, prevista dalla candidatura e dalle direttive europee, ripetutamente richiesta dalle organizzazioni ambientaliste, non è stata effettuata. “Con l’eccezione della rinuncia alla costruzione di un nuovo impianto per il pattinaggio di velocità, tutte le altre opportunità per dare a Milano-Cortina 2026 almeno una parvenza di sostenibilità sono sfumate”, denunciano Serena Arduino e Bianca Elzenbaumer, presidenti della CIPRA International.

La decisione di costruire una nuova pista da bob a Cortina è stata presa nonostante il CIO avesse assicurato alle ONG italiane che sarebbe stato predisposto un piano di utilizzo concreto e sostenibile. Questo piano non è ancora disponibile, mentre il costo della pista, inizialmente stimato in 60 milioni di euro, è attualmente arrivato a 80 milioni e potrebbe superare i 100 milioni di euro. L’alternativa decisamente più ragionevole ed economica, rappresentata dalla vicina pista di bob di Innsbruck-Igls/A, non è mai stata presa seriamente in considerazione. “La pista di Cortina, come quella dei Giochi invernali di Torino 2006, sarà utilizzata solo per pochi giorni e poi abbandonata. Non si è imparato nulla dall’eredità negativa di Torino 2006”, affermano Arduino ed Elzenbaumer.

La CIPRA critica anche la palese mancanza di informazioni e di trasparenza nella progettazione e nella costruzione delle infrastrutture. I progetti di costruzione previsti non rispettano né la Convenzione di Aahrus né la Convenzione delle Alpi e i suoi protocolli, il trattato internazionale vincolante che impegna gli Stati alpini alla protezione e allo sviluppo sostenibile delle Alpi.

Per questo motivo, la CIPRA esprime la sua grande preoccupazione per i Giochi olimpici invernali del 2026: “Chiediamo un immediato riorientamento ad una reale sostenibilità. [...] In particolare, insistiamo affinché il CIO garantisca che venga effettuata una valutazione di impatto ambientale rigorosa e completa prima che qualsiasi decisione sia considerata definitiva. Chiediamo l’abbandono del progetto di una nuova pista da bob, il coinvolgimento effettivo della società civile e che il dossier di candidatura sia vincolante”.

CIPRA ha aderito e sostiene la Staffetta delle Alpi per le Olimpiadi invernali trasparenti, rispettose e responsabili indetta dall’associazione “Libera contro le Mafie”.