„Statt eine Kapazitätserweiterung der Brennerautobahn durch eine dritte Spur zu verfolgen und das Ende des Nachtfahrverbots zu fordern, braucht es endlich wirksame Maßnahmen und ein akkordiertes Handeln der Politik in allen drei betroffenen Ländern“ hebt Francesco Pastorelli, Geschäftsführer von CIPRA Italien, hervor. Absichtsbekundungen genügen nicht für die Verlagerung des Güterverkehrs auf die Schiene. Der Rekord von 2,5 Millionen LKW am Brennerpass im Jahr 2022 sind der Beweis einer fehlgeschlagenen grenzüberschreitenden Verkehrspolitik. Die Leidtragenden sind dabei nicht die Wirtschaftsakteure, sondern die ansässige Bevölkerung und die betroffene Umwelt.
Kapazitätserweiterungen in Planung
In Österreich wird für mehrere Jahre ein Abschnitt der Brennerautobahn aufgrund der Neuerrichtung der Luegbrücke nur einspurig befahrbar sein. Nach Abschluss der Bauarbeiten wird die neue Brücke baulich für die künftige Anordnung von 3 Fahrstreifen je Richtung und damit einer erheblichen Kapazitätserweiterung vorbereitet sein. Auch südlich des Brenners stehen Ausbaupläne an: zwischen Bozen Süd und Verona Nord wird eine „dynamische 3. Fahrspur“ errichtet damit an verkehrsreichen Tagen bis zu 4.400 Autos und LKW pro Stunde auf drei Spuren rollen können.
Italiens Verkehrsminister Salvini fordert mit Unterstützung von Südtirols Landesrat für Umwelt Vettorato zugleich ein Vertragsverletzungsverfahren gegen Österreich wegen der Verletzung der Warenverkehrsfreiheit ein. „Wenn Salvini sagt: ‚Gesetze und Verträge müssen für alle gelten […]‘ verabsäumt er die Verpflichtungen aus dem Protokoll „Verkehr“ der Alpenkonvention. Dieses Protokoll ist nicht nur Völkerrecht, sondern auch durch die Ratifizierung durch die EU integraler Bestandteil des Unionsrechts. Somit sind Italien wie auch Deutschland und Österreich nicht nur völkerrechtlich, sondern auch unionsrechtlich zur Einhaltung und Umsetzung des Verkehrsprotokolls verpflichtet.“ heben Paul Kuncio, Geschäftsführer von CIPRA Österreich und Pastorelli hervor.
Lösungsansatz mit Risiken
CIPRA Österreich, Italien und Südtirol sehen im Vorschlag eines „Slotsystems“ für den alpenquerenden Güterverkehr einen ersten Baustein, das seinerzeit als „Alpentransitbörse“ bezeichnete Kapazitätsmanagementsystem nun mit Hilfe neuer technologischer Systeme für den Brennerkorridor umzusetzen. Die vom Ressort für Mobilität der Südtiroler Landesverwaltung präsentierte Machbarkeitsstudie sieht allerdings derzeit lediglich eine bessere Ausnutzung der bestehenden Straßeninfrastruktur vor. Eine Verlagerung auf die parallele Bahnstrecke ist nicht vorgesehen. „Die Belastung für die Menschen entlang der Brennerautobahn ist nicht mit der Belastung der Infrastruktur gleichzusetzen. Das Maximum der zu vergebenden Slots muss die Belastung der für die im Korridor lebenden Menschen auf ein zumutbares Maß verringern“, so Madeleine Rohrer, Geschäftsführerin von CIPRA Südtirol (Dachverband für Natur- und Umweltschutz).
Die Anforderungen einer nachhaltigen Mobilität im Sinne des Verkehrsprotokolls erfordern jedoch eine verkehrsträgerübergreifende Regelung der Kapazitäten für Straße und Schiene“, so Kuncio, Pastorelli und Rohrer. Sie fordern die zuständigen Ministerien zur grenzüberschreitenden Zusammenarbeit zur Verkehrsverlagerung und zum Schutz der Gesundheit der Menschen entlang der Brennerautobahn auf.
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Comunicato stampa congiunto di CIPRA Alto Adige/Federazione ambientalisti Alto Adige, CIPRA Italia e CIPRA Austria sul transito alpino
Transito alpino: la CIPRA chiede misure efficaci per alleviare gli effetti del traffico sulla popolazione e l’ambiente.
La CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, chiede che la popolazione e la natura lungo il più importante asse di transito attraverso le Alpi siano protette dai rilevanti effetti negativi causati dal traffico, come le emissioni, il rumore, la frammentazione ambientale e paesaggistica e la mancanza di prospettive di sviluppo territoriale.
"Invece di aumentare la capacità dell'autostrada del Brennero mediante la realizzazione di una terza corsia e di chiedere la fine del divieto circolazione notturna dei TIR, sarebbe necessario adottare misure efficaci per la riduzione del traffico e il trasferimento modale con un'azione concertata da parte della politica di tutti e tre i Paesi interessati", sottolinea Francesco Pastorelli, direttore di CIPRA Italia. Le dichiarazioni di intenti non sono sufficienti a trasferire il trasporto merci alla ferrovia. La cifra record di 2,5 milioni di camion transitati al Brennero nel 2022 è la prova del fallimento della politica dei trasporti transfrontalieri. A pagarne le conseguenze non sono le imprese, ma la popolazione locale e l'ambiente colpito.
Si sta pianificando un incremento della capacità autostradale
In Austria, un tratto dell'autostrada del Brennero sarà limitato a una corsia per diversi anni a causa della costruzione del nuovo ponte di Lueg. Al termine dei lavori, il nuovo ponte sarà strutturalmente predisposto per un futuro allargamento a 3 corsie per senso di marcia e quindi per un notevole aumento della capacità. Anche a sud del Brennero sono previsti ampliamenti: tra Bolzano Sud e Verona Nord sarà costruita una "terza corsia dinamica", in modo che nei giorni di traffico intenso possano circolare sulle tre corsie fino a 4.400 auto e camion all'ora.
Il Ministro dei Trasporti italiano Salvini, con il sostegno dell'assessore provinciale all'ambiente dell'Alto Adige Vettorato, chiede allo stesso tempo una procedura di infrazione contro l'Austria per violazione della libera circolazione delle merci. Quando Salvini sostiene che "le leggi e i trattati devono valere per tutti [...]" dimentica gli obblighi del Protocollo "Trasporti" della Convenzione delle Alpi. Questo protocollo non rientra soltanto nel diritto internazionale, ma, a seguito della ratifica da parte dell'UE, è parte integrante del diritto dell'Unione. Pertanto, l'Italia, così come la Germania e l'Austria, sono obbligate a rispettare e ad attuare il Protocollo sui trasporti non solo in base al diritto internazionale, ma anche in base al diritto dell'UE, sottolineano Paul Kuncio, direttore esecutivo della CIPRA Austria, e Pastorelli.
Una soluzione incompleta
La CIPRA Italia, la CIPRA Austria, e la CIPRA Alto Adige considerano la proposta di "modello di prenotazione slot " con l'ausilio di nuovi sistemi tecnologici per il trasporto merci lungo il corridoio del Brennero come primo tassello per l'implementazione del sistema di gestione delle capacità già noto come "borsa dei transiti alpini". Tuttavia, lo studio di fattibilità presentato dall'Assessorato alla Mobilità della Provincia di Bolzano prevede attualmente solo un migliore utilizzo dell'infrastruttura stradale esistente. Non è previsto lo spostamento del traffico sulla linea ferroviaria parallela. "Per i cittadini che vivono lungo l'autostrada del Brennero i limiti posti al traffico non possono essere equiparati a quello dell'infrastruttura stessa. Il numero massimo di slot da assegnare deve ridurre a un livello ragionevole l’inquinamento per le persone che vivono lungo il corridoio", afferma Madeleine Rohrer, direttrice della CIPRA Alto Adige (Federazione ambientalisti Alto Adige).
Tuttavia, "i requisiti per una mobilità sostenibile ai sensi del Protocollo sui trasporti richiedono una regolamentazione intermodale delle capacità per la strada e la ferrovia", affermano Kuncio, Pastorelli e Rohrer che invitano i ministeri competenti a collaborare a livello transfrontaliero per spostare il traffico e proteggere la salute delle persone lungo l'autostrada del Brennero.