Mit der Kür der Streuobstsorte des Jahres, die in diesem Jahr erstmalig stattfindet, möchte die Initiative Baumgart alte, fast vergessene Obstsorten eine Bühne bieten. 2024 ist es die Ferchbirne, deren Herkunft und Entstehung weitgehend unbekannt ist und die heute nur noch auf wenigen Bäumen rund um Verdings oberhalb von Klausen wächst.
Die kleine, kreiselförmige, im September reife und sehr süße Birne gilt zwar, roh verzehrt, als nicht besonders wohlschmeckend, ist aber vor allem für die Verarbeitung interessant. So wird sie in Verdings getrocknet und zum traditionellen „Birmehl“ verarbeitet. Dieses Mehl aus gedörrten Birnen war früher als Armeleute-Essen verbreitet, heute ist es eine Spezialität in der Küche und wird zudem als gesundes Süßungsmittel eingesetzt.
Mit der Kür der Streuobstsorte des Jahres möchte die Initiative Baumgart nicht nur alte und gefährdete, aber erhaltenswerte Sorten bekannt machen und einen Anreiz bieten, sie wieder anzupflanzen. Vielmehr zielt die Aktion auch darauf ab, auf die Bedeutung von Streuobstwiesen als wichtige Ressource für die Agrobiodiversität hinzuweisen. Schließlich wächst auf den in vielerorts von der intensivierten Landwirtschaft verdrängten Streuobstwiesen eine große Vielfalt von Obstsorten, die vielfach stark gefährdet sind.
Die Initiative Baumgart hat sich die Erhaltung und Förderung von Streuobstwiesen – in Südtirol als „Baumgart“, „Pangert“ oder „Anger“ bezeichnet – auf die Fahnen geschrieben. Ihr gehören das Landesamt für Natur, Bioland Südtirol, der Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Eurac Research, der Heimatpflegeverband, Roter Hahn, das Südtiroler Obstbaumuseum, Sortengarten Südtirol sowie das Versuchszentrum Laimburg an.
Kontakt: Philipp Bodner, Institute for Alpine Environment/Eurac, Tel. 0471 055731, philipp.bodner@eurac.edu
Fotos: Philipp Bodner/Eurac
La pera Ferch è la varietà frutticola tradizionale del 2024
Questa antica varietà autoctona è a rischio di estinzione
L'iniziativa Baumgart ha scelto la pera Ferch come varietà frutticola tradizionale del 2024. Questa antica varietà autoctona è a rischio di estinzione. Gli ultimi alberi si trovano vicino a Verdignes, sopra Chiusa. Questa pera stessa viene utilizzata soprattutto per la produzione di “Birmehl”, la tradizionale farina di pere.
Con la selezione della varietà frutticola tradizionale dell’anno, che si tiene quest’anno per la prima volta, l'iniziativa Baumgart vuole offrire un palcoscenico a varietà di frutta antiche e quasi dimenticate. La vincitrice dell’edizione 2024 è la pera Ferch, la cui origine e il cui sviluppo sono in gran parte sconosciuti e che oggi cresce solo su alcuni alberi nei dintorni di Verdignes, sopra Chiusa.
Questa piccola pera circolare, che matura a settembre ed è molto dolce, non è particolarmente gustosa se consumata cruda, ma è interessante per le sue lavorazioni. A Verdignes queste pere vengono essiccate e trasformate nella tradizionale “Birmehl”, la farina di pere, in passato molto diffusa come cibo dei poveri, oggi invece vera e propria specialità culinaria, utilizzata anche come dolcificante naturale e salutare.
Con la selezione della varietà frutticola tradizionale dell'anno, l'iniziativa Baumgart non vuole solo far conoscere varietà antiche e in via di estinzione che vale la pena preservare, offrendo così un incentivo a ripiantarle. L'azione mira anche a sottolineare l'importanza dei frutteti tradizionali in quanto risorse importanti per l'agrobiodiversità. In molti frutteti, infatti, purtroppo sempre più spesso soppiantati da metodi agricoli intensivi, cresce una grande varietà di varietà di frutta, spesso fortemente minacciate.
L'iniziativa Baumgart si impegna per la conservazione e la promozione dei frutteti tradizionali, noti in Alto Adige come "Baumgart", "Pangert" o "Anger". Ne fanno parte l'Ufficio Natura, Bioland Alto Adige, la Federazione Ambientalisti Alto Adige, Eurac Research, Heimatpflegeverband Südtirol, Gallo Rosso, il Museo Altoatesino di Frutticoltura, Sortengarten Südtirol e il Centro di Sperimentazione Laimburg.
Contatto: Philipp Bodner, Institute for Alpine Environment/Eurac, tel. 0471 055731, philipp.bodner@eurac.edu
Foto: Philipp Bodner/Eurac