Egregi Presidenti delle Giunte di Tirolo del Nord, Tirolo del Sud e Trentino
L'inquinamento dell'aria (biossido di azoto e polveri sottili) nell'Alta Valle Isarco, nella Valle Isarco e Valle d'Adige, dovuto in gran parte al traffico veicolare ed in special modo dai due milioni di mezzi pesanti che annualmente transitano sull'Autobrennero, è fortemente dannoso per la salute della popolazione residente. L'inquinamento dovuto dal biossido di azoto (NO2) supera il limite medio annuale di 40 microgrammi per metro cubo previsto dall'Unione Europea del 50%. Le ripercussioni sulla salute della popolazione riguardano malattie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare e tumori. Rapportando uno studio del ministero dell'ambiente svizzero all'Alto Adige (con più o meno le stesse tipologie a quelle svizzere) i decessi prematuri dovuti all'inquinamento dell'aria si aggira a circa 250 casi all'anno. Pertanto questi decessi dovuti all'inquinamento causato dal traffico, cioè quelli indiretti, superano di parecchio quei diretti dovuti ad incidenti stradali.
Con il passaggio della concessione dell'A22 esclusivamente ad enti pubblici la tutela della salute dei residenti deve avere assoluta priorità! Le misure annunciate nella conferenza stampa tenutasi venerdì scorso (aumento del pedaggio per i TIR delle classi Euro più inquinanti ed una fase sperimentale del limite di velocità in caso di maggior inquinamento) sono degni di approvazione, però risolveranno il problema solo parzialmente. A questo punto va detto che anche i più moderni mezzi pesanti di nuova generazione, cioè gli Euro 6, con i loro catalizzatori non diminuiscono sostanzialmente l'emissione del NO2.
er riuscire invece a rispettare il limiti previsto per il biossido di azoto bisogna fare di tutto per eliminare il transito dei 600.000 TIR che percorrono annualmente l'Autobrennero scegliendo il tratto di 300 chilometri più lungo attraverso il Brennero, a causa del pedaggio più conveniente di quello attraverso la più breve Svizzera. Pertanto ci vuole un adeguamento del pedaggio per il traffico pesante in modo da invogliare a scegliere il tratto svizzero.
Per risolvere questo problema chiediamo i presidenti delle tre regioni che rappresentano l'Euregio (Tirolo del Nord, Tirolo del Sud e Trentino) di mettersi ad un tavolo, discutere insieme le misure da adottare e presentarle all'Unione Europea ed ai relativi stati, facendo riferimento alle caratteristiche topografiche delle valli alpine. Non dovrebbero esserci grandi difficoltà, perché è proprio l'Unione Europea che sanzionerà da quest'anno gli stati membri che non hanno rispettato i limiti previsti dalla legge dell'anno precedente.
Per quanto riguarda l'inquinamento acustico le barriere fonoassorbenti nelle valli (a differenza della pianura) purtroppo hanno solo effetti molto limitati, perché il suono si espande in altitudine. L'unico intervento che nelle valli chiuse serve per eliminare il dannoso rumore è l'incapsulamento del tratto autostradale presso i centri più popolati. In Austria esistono già degli incapsulamenti sull'Autobrennero a Schönberg, sull'Inntalautobahn ad Innsbruck ed in diversi punti della Tauernautobahn che collega la Carinzia col Salisburgo, finanziati dalla società autostradale austriaca ASFINAG.
L'incapsulamento oltre ad eliminare il rumore rivaluterebbe gli immobili lungo l'arteria dell'Autobrennero e sulla superficie delle strutture potrebbero sorgere nuove aree utilizzabili. In questo contesto proprio il Presidente della Confederzione Nazionale dell'Artigianato Claudio Corrarati ha dichiarato pochi giorni fa, che l'incapsulamento non darebbe solo lavoro all'artigianato locale, ma avrebbe un altro vantaggio, quello dell'installazione di pannelli solari sulla loro superficie.
Chiediamo pertanto a nostri due presidenti Rossi e Kompatscher di prevedere parte dei fondi a disposizione per l'incapsulamento dei tratti stradali nelle aree più popolate.
Cordiali saluti
Dott. Klauspeter Dissinger
Presidente - Federazione Protezionisti Sudtirolesi
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Sehr geehrte Landeshauptleute von Nordtirol, Südtirol und Trentino
Die Luftverschmutzung (Stickstoffdioxid und Feinstäube) entlang des Wipp-, Eisack- und Etschtales, die großteils durch den Verkehr und vor allem durch die jährlich zwei Millionen Schwerfahrzeuge auf der Brennerautobahn verursacht wird, ist stark gesundheitsschädigend für die Anrainer. Die Stickstoffdioxid-Belastung überschreitet die Jahresmittel-Grenzwerte der EU von 40µg/m³ Luft um 50%. Die Auswirkungen auf die Volksgesundheit betreffen Atemwegs- und Herz-Kreislauferkrankungen sowie Tumore. Legt man eine Studie vom Schweizer Umweltministerium auf Südtirol um (da es sich um durchaus vergleichbare Voraussetzungen handelt), ergibt dies rechnerisch zirka 250 vorzeitige Todesfälle pro Jahr, die auf die Luftverschmutzung zurückzuführen sind. Diese durch die Luftverschmutzung indirekt hervorgerufenen Todesfälle übersteigen mittlerweile die direkten, durch Unfälle verursachten Todesfälle.
Mit dem Übergang der A22-Konzession zur Führung der Autobahn an rein öffentliche Institutionen muss der Schutz der Gesundheit der Anrainer absolute Priorität haben. Die anlässlich der am vergangenen Freitag bei der Pressekonferenz angekündigten Maßnahmen (Mauterhöhung für stark verschmutzende Schwerfahrzeuge sowie eine versuchsweise Reduzierung der Höchstgeschwindigkeit bei akuter Luftbelastung) sind begrüßenswert, werden die Problematik der starken Luftverschmutzung aber leider nur zum Teil lösen. An dieser Stelle muss auch darauf hingewiesen werden, dass selbst bei den neuesten Schwerfahrzeugen der Euro-Klasse 6 der Stickstoffdioxid-Ausstoß nicht signifikant gesenkt wird.
Um zu erreichen, dass die Stickstoffdioxid-Grenzwerte tatsächlich eingehalten werden, müssen in erster Linie die gut 600.000 Schwerfahrzeuge pro Jahr, die die 300 Kilometer längere Strecke über den Brenner wählen, um der höheren Maut durch die Schweiz zu entgehen, von der Autobahn verbannt werden. Daher braucht es eine angemessene Mauterhöhung, um den Schwerverkehr auf die kürzeste und nicht auf die günstigste Strecke über die Alpen zu lenken.
Aus diesen Gründen ersuchen wir die Landeshauptleute der Euregio (Nordtirol, Südtirol und Trentino) sich an einen Tisch zu setzen, gemeinsam ein Maßnahmenpaket unter Berücksichtigung der speziellen topografischen Voraussetzungen der Alpentäler zu entwickeln und dieses der Europäischen Union sowie den jeweiligen nationalen Regierungen vorzulegen. Die Voraussetzungen dafür sind allemal gegeben, wird doch die Europäische Union ab diesem Jahr jene Mitgliedsstaaten sanktionieren, die die in der EU-Gesetzgebung vorgesehenen Grenzwerte nicht einhalten.
Gegen die Lärmbelastung hingegen wirken Lärmschutzwände - im Gegensatz zum Flachland - in Tallagen nur bedingt, weil sich der Schall auch noch oben hin ausbreitet. Die einzige Möglichkeit auch in engen Tälern den schädlichen Lärm effektiv einzudämmen besteht darin, die Autobahn entlang der bewohnten Abschnitte einzuhausen. In Österreich bestehen bereits solche Einhausungen auf der Brennerautobahn bei Schönberg, auf der Inntalautobahn bei Innsbruck und auf mehreren Abschnitten der Tauernautobahn von Kärnten und Salzburg, die allesamt von der österreichischen Autobahngesellschaft ASFINAG finanziert wurden.
Diese Einhausungen würden neben der Lösung der Lärmproblematik auch die Immobilien entlang der Brennerachse aufwerten und neue Flächen nutzbar machen. In diesem Zusammenhang hat der Vizepräsident der Südtiroler Handwerker Claudio Corrati vor wenigen Tagen erklärt, dass solche Einhausungen nicht nur Arbeit für die Südtiroler Handwerksbetriebe bedeuten würden, sondern auch die Möglichkeit bieten würden, auf deren Oberfläche Photovoltaik-Paneele zu installieren.
Daher ersuchen wir die Landeshauptleute Rossi und Kompatscher einen Teil der Einnahmen der Brennerautobahn für Einhausungen entlang bewohnter Abschnitte der Autobahn zweckzubinden.
Mit freundlichen Grüßen
Dr. Klauspeter Dissinger
Vorsitzender - Dachverband für Natur- und Umweltschutz