Freitag, 20. Oktober 2017 09:32

Pestizide: Sensible Zonen sind nicht ausreichend geschützt!

Pestizide/Abdrift - Die Bestimmungen im Bereich der Verwendung von Pestiziden definieren sogenannte sensible Zonen als von der Bevölkerung frequentierte bzw. von gefährdeten Personengruppen aufgesuchte Bereiche. Dazu gehören Schulhöfe und Kinderspielplätze ebenso wie Parks und Grünflächen von Pflegeeinrichtungen. Diese sensiblen Zonen sind besonders vor Pestiziden zu schützen. Doch wie gut funktioniert dies mit der derzeitigen Regelung und der praktischen Handhabung der Ausbringungs- und Abstandsnormen in Südtirol? Dieser Frage ist der Dachverband für Natur- und Umweltschutz zusammen mit einigen seiner Umweltgruppen und dem Pesticide Action Network (PAN) Europe nachgegangen und hat heuer im Mai insgesamt 71 Kinderspielplätze im Obstbaugebiet Südtirols auf das Vorhandensein von Pestiziden untersuchen lassen.

(ital. Text unten)

Öffentliche Parks und Gärten, Sportplätze und Erholungsflächen, Schulgelände, Kindergärten, Kinderhorte, Kindertagesstätten und Kinderspielplätze mit dazugehörigen Grünflächen, Flächen in unmittelbarer Nähe von Gesundheits- und Pflegeeinrichtungen – jener Beschluss des Landes Südtirol, der die Ausbringung von Pestiziden regelt, definiert diese Flächen als sogenannte sensible Zonen. Diese sind in besonderem Maße vor Pestiziden zu schützen. Daher gelten Auflagen zeitlicher und räumlicher Natur für die Ausbringung von Pestiziden auf angrenzenden Flächen.


Die Politik behauptet, damit ihrer Aufgabe nachgekommen zu sein und die Pflanzenschutz-Rahmenrichtlinie der EU bzw. den Nationalen Aktionsplan für eine nachhaltige Anwendung von Pflanzenschutzmitteln umgesetzt zu haben.
Wie gut funktionieren diese Regelungen in der Praxis? Und vor allen Dingen: Sind die derzeitigen Regelungen ausreichend, um die sensiblen Zonen effektiv zu schützen? Der Dachverband für Natur- und Umweltweltschutz ist zusammen mit einigen seiner Umweltgruppen und dem Pesticide Action Network (PAN) Europe diesen Fragen nachgegangen und hat im heurigen Frühjahr insgesamt 71 Grasproben auf Spielplätzen im Obstbaugebiet Südtirols nehmen und analysieren lassen.


Die Ergebnisse sprechen dabei für sich: Bei 71 untersuchten Spielplätzen wurden auf 29 Pestizide nachgewiesen. Dabei waren einige Flächen mehrfach kontaminiert, mit bis zu vier verschiedenen Pestiziden. Auch eine gewisse Distanz zu den nächstgelegenen Obstbauflächen bot Spielplätzen  keinen ausreichenden Schutz vor Abdrift. Die gefundenen Konzentrationen lagen zum Teil recht deutlich über den von der EU zulässigen maximalen Rückstandswerten für gebräuchliche Lebensmittel. Dazu sagt Koen Hertoge von PAN Europe: „Besorgniserregend ist die Tatsache, dass ein verbindlicher gesetzlicher Rahmen für die Vermeidung der Kontaminierung von sensiblen Zonen fehlt. Vor allem Kinder sind besonders vor den Gefahren von Pestiziden zu schützen. Und gerade hier sehen wir noch sehr viel Handlungsbedarf. Sensible Zonen sollten unbedingt als Null-Toleranz-Zonen bzw. Null-Kontamination-Zonen gesetzlich festgeschrieben werden.“


Angesichts dieser Ergebnisse steht für Klauspeter Dissinger vom Dachverband für Natur- und Umweltschutz fest: „Die aktuellen Ausbringungs- und Abstandsregelungen reichen nicht aus, um die sensiblen Zonen wirksam zu schützen. Diese müssen schnellstmöglich überarbeitet und an die Erkenntnisse dieser Studie angepasst werden. Zudem muss es ein funktionierendes Kontroll- und Monitoringprogramm in Südtirol geben. Die Politik hat einen Vorschlag zum regelmäßigen und systematischen Monitoring während der aktuellen Legislaturperiode abgelehnt. Und eben aus diesem Grund haben wir diese Initiative gestartet. Nur so ist das Verursacherprinzip auch in diesem Bereich anzuwenden. Mittelfristig wird aber kein Weg an einer pestizidfreien Landwirtschaft vorbeiführen.“


Koen Hertoge ergänzt: „Je früher und konsequenter wir auf biologische Landwirtschaft umstellen, umso erfolgreicher wird sich Südtirol mit seinen Produkten auf dem Markt positionieren können. Davon werden auch andere Bereiche wie etwa der Tourismus enorm profitieren.“

 
Die themenrelevaten Dokumente im Anhang

 20171020 PK Pestizide Spielplaetze web

v.l. GF Andreas Riedl und Vorsitzender Klauspeter Dissinger (Dachverband), Koen Hertoge (PAN Europe)

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Pesticidi: Zone sensibili non sono protette adeguatamente!

 

Pesticidi/Deriva - Le normative riguardo l‘uso di pesticidi definiscono cosiddette zone sensibili aree frequentate dalla popolazione o da gruppi di persone vulnerabili. In queste zone rientrano cortili scolastici e parchi gioco quanto parchi e aree verdi di strutture sanitarie. Queste zone sensibili sono da proteggere in particolar modo da pesticidi. Ma questo con la regolamentazione e l'applicazione pratica delle normative di distribuzione e distanze minime in Alto Adige funziona? La Federazione Protezionisti Sudtirolesi insieme con alcuni dei suoi gruppi locali ed il Pesticide Action Network (PAN) Europe ha voluto rispondere a queste domande e ha lasciato analizzare in maggio di quest'anno 71 parchi gioco nella zona frutti-vinicola dell’Alto Adige sulla presenza di pesticidi.

 

Parchi e giardini pubblici, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all'interno di plessi scolastici, scuole dell'infanzia, asili nido, centri diurni per l'infanzia nonché parchi gioco per l'infanzia, superfici in prossimità di strutture sanitarie e istituti di cura – la delibera della Giunta provinciale, che prescrive le modalità d'utilizzo di pesticidi, definisce queste aree cosiddette zone sensibili. Queste sono in particolar modo da tutelare da pesticidi. Per questo esistono delle limitazioni temporali nonché di distanza minima per l'utilizzo di pesticidi su piazzole adiacenti. La politica sostiene di aver adottato quanto previsto dalle leggi vigenti su livello europeo e nazionale.


Ma queste regolamentazioni in pratica funzionano? E soprattutto: Le normative attuali sono sufficienti a garantire la protezione efficace delle Zone Sensibili in Alto Adige? La Federazione Protezionisti Sudtirolesi insieme con alcuni dei suoi gruppi locali ed il Pesticide Action Network (PAN) Europe ha voluto rispondere a queste domande. Perciò in primavera di quest'anno ha fatto prelevare campioni d'erba da 71 parchi gioco nella zona frutti-vinicola dell'Alto Adige e li ha fatto analizzare.


I risultati dell'indagine parlano per se: Su 71 parchi gioco analizzati ben in 29 casi sono stati trovati pesticidi. Alcune delle aree investigate portavano contaminazioni multiple, fino a quattro pesticidi. Anche una certa distanza fino alle aree frutti-vinicole non forniva ai parchi gioco una protezione adeguata dalla deriva di pesticidi. Le concentrazioni individuate erano in parte significatamene al di sopra dei limiti massimi previsti per i prodotti d'ortaggio tipici. Koen Hertoge di PAN Europe afferma: “È inquietante che dal punto di vista normativo manca un divieto obbligatorio di contaminazione di zone sensibili. Principalmente i bambini sono da proteggere dai pericoli derivanti da pesticidi. E soprattutto in questo ambito esiste ampia necessità di agire. Zone sensibili dovrebbero categoricamente essere classificate per legge come zone a tolleranza zero rispettivamente zone a contaminazione zero.“


Considerando i risultati per Klauspeter Dissinger della Federazione Protezionisti Sudtirolesi sta di fatto: “La regolamentazione attuale di utilizzo e distanze minime sui pesticidi non basta per tutelare in modo efficace le zone sensibili. Questa deve essere rivista prima possibile e adattata ai risultati dello studio. In più serve un programma di controllo e monitoring sul territorio altoatesino. La politica purtroppo nell'attuale legislatura ha respinto una proposta di un monitoring sistematico. Solo in questo modo il principio di responsabilità può essere adottato anche in questo settore. A medio termine però non ci saranno alternative ad un'agricoltura priva di pesticidi.“


Koen Hertoge integra: “Prima l’adeguamento a nuove forme avverrà, meglio sarà. Non solo per l’agricoltura e i suoi prodotti sul mercato, ma anche per molti altri settori come per esempio il turismo.”

 

Informazioni e documenti nell'allegato

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